Esplode di nuovo la rabbia degli operai del gruppo Trafomec
di Renato Casaioli
TAVERNELLE (PANICALE) - Esplode di nuovo la rabbia degli operai del gruppo Trafomec. L’appuntamento per tutte le maestranze, è per domani mattina alla periferia do Perugia. Non ci saranno torri su cui i lavoratori potrebbero barricarsi, anche se il luogo dove convergeranno il piazzale delle “Quattro Torri” è assai evocativo. Lì infatti si trova il centro direzionale. Otto ore di sciopero con relativo presidio, per dire basta a un tergiversare inconcludente della proprietà, che a un anno di distanza dalla firma degli accordi garante la Regione, non è riuscita a dare seguito ad un Piano Industriale credibile. L’occasione per scendere di nuovo in stato di agitazione questa volta sono i Test di Valutazione Professionale, che dovevano tenersi domani mattina, “nonostante – sostengono i sindacati della FIM-Cisl, Fiom- Cgil e dell’UGL – la nostra richiesta a non procedere”.
Questo perché i corsi di riqualificazione, asseriscono gli operai, si organizzano agli inizi della Cassa Integrazione, non quando mancano poche settimane alla sua scadenza, prevista per gennaio 2013. Un anno d’immobilismo poi questa selezione, che sostengono un po’ tutti, avrebbe molto della discrezionalità nello scegliere chi dovrà rimanere in produzione e chi invece va a casa. Riqualificare per cosa, è l’altro grande interrogativo, visto che il lavoro non c’è. Non ci sono nuove commesse e se si chiedono informazioni a tale riguardo, le risposte dell’azienda sono del tipo: “leggete il bilancio”, oppure: “Non possiamo parlare”, alludendo ad una concorrenza che sta ascoltando. In sostanza il rapporto fiduciario è definitivamente rotto e i lavoratori, chiamano di nuovo in causa anche la Regione, che in questa vertenza rappresenta la terza gamba del tavolo. In un comunicato stampa i sindacati e le RSU, denunciano che i test di valutazione istituiti dall’azienda, “non rispettano nella forma, nei modi e nei tempi, gli accordi intercorsi il 25 agosto tra le parti. Quindi impraticabili”. Mentre invece i sindacati e la rappresentanza RSU di Eurotrafo e Trafomec, da tempo “hanno espresso l’esigenza di rimettere in linea gli strumenti utilizzati e gli impegni presi dall’azienda con il percorso stabilito negli accordi sottoscritti”. Le conclusioni a cui sono giunte oramai le organizzazioni sindacali e le RSU aziendali, è che “giudicano oramai come insussistente il Piano per il rilancio degli stabilimenti di Tavernelle e di Fabro e registrano, altresì gravi inadempienze sugli impegni presi dall’azienda che – questa la denuncia – persegue in un comportamento incoerente e speculativo”. E’ noto da tempo che l’economia, la presenza produttiva industriale nella Val Nestore, oramai da tempo nelle sue grandi linee è saltata. Perdere definitivamente anche quello che rimane di questo importante sito produttivo, significherebbe assestargli un colpo definitivo. Far pagare un prezzo alto anche all’itera regione, che già paga un prezzo altissimo alla crisi industriale ed economica.

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