Prosegue la vertenza a Umbria Mobilità, deciso dai sindacati blocco straordinari
PERUGIA - Le Segreterie Regionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Faisa-Cisal e Orsa, nella riunione di segreteria tenutasi mercoledì pomeriggio hanno stabilito di proseguire la vertenza relativa alla situazione economico-finanziaria di Umbria Tpl e Mobilità Spa con le seguenti modalità:
• riconferma del picchetto davanti alla sede perugina dell’azienda con contestuale volantinaggio nei confronti degli utenti impegnati nel rinnovo degli abbonamenti;
• proclamazione del blocco totale delle prestazioni straordinarie per il periodo che va dal 10 al 22 settembre 2012;
• richiesta di convocazione urgente da parte degli Enti proprietari dell’azienda, come da impegno assunto dalla Presidente Marini in occasione dell’incontro tenutosi lo scorso 2 agosto 2012 a Terni;
• coinvolgimento di tutte le forze politiche presenti nelle istituzioni coinvolte nella vicenda, mediante specifici incontri con i capi-gruppo consiliari.
Rispetto alla ipotesi di cessioni di quote dell’azienda a soggetti privati non meglio identificati, le Organizzazioni Sindacali ribadiscono che questa non rappresenta né una soluzione al problema né, tantomeno, una scelta strategica. Questa ipotesi va in controtendenza rispetto alle motivazioni che hanno portato alla costituzione dell’azienda unica regionale. L’aumento di capitale che verrà deliberato il prossimo 3 settembre 2012 rappresenta l’occasione per correggere una stortura insorta all’atto della definizione delle quote; la Regione Umbria, trattandosi appunto di azienda unica regionale, deve aumentare il suo peso all’interno della stessa.
Inoltre le Organizzazioni Sindacali esprimono forte disagio e disappunto per la mancanza di riscontro, da parte dell’azienda, in merito alle richieste relative:
- all’azzeramento dei trattamento economici ad personam del personale (quadri e parametri elevati) non oggetto di accordi sindacali;
- all’azzeramento di tutte le consulenze e/o le collaborazioni in atto.
Infine, le Organizzazioni Sindacali giudicano negativamente la “continuità” che ancora si riscontra nella gestione dell’azienda; infatti, ferma restando la necessità di garantire, in via prioritaria, continuità reddituale e operativa all’azienda e, più in generale, di metterla in sicurezza, si ritiene ineludibile un rinnovamento di tutto l’assetto amministrativo e dirigenziale dell’azienda, visto anche il rapporto costi benefici. A tale proposito, vista la voce in bilancio relativa ai costi del management, sarebbe interessante che gli amministratori e i dirigenti rendessero pubblico il loro modello CUD.
Probabilmente, è anche giunto il momento di ripensare l’attuale modello gestionale, superando la gestione basata su un Consiglio di Amministrazione con 5 membri e riducendo drasticamente il numero di dirigenti.

Saturday
01/09/12
01:58
Non conosco le dinamiche aziendali e non voglio fare di tutt'erba un fascio, ma credo che sia eccessivo chiedere l'azzeramento di tutte le consulenze. Immagino che alcune consulenze, secondo una prassi tipica italiana, possano rispondere a esigenze non strettamente gestionali ma, allo stesso punto, non ho dubbi che altri incarichi e consulenze siano necessari e/o fondamentali per la corretta gestione di un'azienda moderna e competitiva. In fondo, non saranno da tempo piu' questi i tempi, ma credo che anche qualche dipendente a tempo indeterminato, magari, sia stato assunto con le stesse logiche che ora i sindacati condannano. Le guerre tra poveri, in questo caso i lavoratori, fanno solo vittime e nessun vincitore.