Lavoratori in sciopero fino a martedì alla Adica di Nera Montoro
TERNI - Sciopero dei lavoratori fino a martedì prossimo con presidio ed assemblea permanente degli stessi all’interno dell’azienda. È questo, purtroppo, il triste epilogo di una situazione oramai insostenibile che si registra all'Adica di Nera Montoro, dopo anni in cui le maestranze e le stesse organizzazioni sindacali, si sono adoperate per la salvaguardia dell’azienda e del posto di lavoro.
Un’azienda che a Nera Montoro, produce da anni fitofarmaci e fertilizzanti, con una tecnologia altamente innovativa e con un mercato di tutto rispetto, con clienti multinazionali come la francese DUPON, la giapponese SUMITOMO, la belga GOWAN, le italiane ISAGRO, FERTIREV e SIPCAM.
Un organico che negli ultimi anni si è andato via via, assottigliando proprio a causa delle difficoltà economiche della proprietà della famiglia Mandrioli di Bologna e che oggi conta una trentina di unità lavorative.
Sono stati molti, in questi anni, i tentativi di costruire percorsi per traghettare fuori dal guado un’azienda altrimenti destinata alla chiusura, che ha coinvolto nel tempo anche le istituzioni locali narnesi, con tentativi falliti di costruire soluzioni in grado di poter coinvolgere la Gepafin e Sviluppumbria della Regione dell’Umbria, in grado di richiamare nuovi investitori e istituti di credito.
Purtroppo, la condizione oggettiva dell’azienda e anche una certa miopia imprenditoriale dei soggetti proprietari, non hanno consentito di trovare alcuna soluzione.
Da ultimo, dopo l’ennesimo tentativo messo in campo dall’azienda attraverso un nuovo manager e poi fatto miseramente fallire dalla stessa, dopo che il percorso aveva prodotto la possibilità per i lavoratori di recuperare tutta una serie di spettanze arretrate ed anche una certa vivacità sul mercato, il coinvolgimento della Confartigianato in un piano di salvataggio ha pagato lo scotto, ancora una volta, della mancanza di un nuovo socio.
Ad oggi siamo di fronte ad una situazione che sta precipitando in maniera assolutamente veloce, verso un punto di non ritorno, sia per le operazioni dei creditori, sia per l’atteggiamento dei clienti che di fatto stanno tagliando anche gli ordini, a causa della incertezza delle consegne che risentono dell’incertezza produttiva.
A tutto questo si aggiunge l’accumulo di alcuni stipendi non pagati ed alcune operazioni societarie che potrebbero mettere a rischio occupazione e attività.
Per questi motivi, nostro malgrado, metteremo in campo tutte le iniziative necessarie per tentare di cambiare un finale assolutamente negativo che costerebbe l’ennesimo colpo al territorio, che perderebbe oltre all’occupazione, un altro pezzo d’industria chimica altamente tecnologica e con buone possibilità di crescita dimensionale sia di mercato che occupazionale.
Per ciò nei prossimi giorni chiameremo in causa tutti i soggetti istituzionali, per verificare un possibile percorso che porti alla salvezza dell’ennesimo patrimonio ternano.
Le segreterie territoriali di
FILCTEM, FEMCA, UILCEM

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