Centro zootecnico di Casalina a rischio: sciopero dei lavoratori
A rischio il centro zootecnico di Casalina: la Fondazione agraria continua imperterrita sulla strada dell’impoverimento aziendale, compiendo scelte unilaterali. Per questo la Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil dichiarano lo stato di agitazione del personale, coinvolgendo la cittadinanza locale e gli ex dipendenti ormai in pensione in quanto per la collettività la realtà produttiva di Casalina risulta essere un punto di riferimento economico-occupazionale intergenerazionale. A fianco dei lavoratori, oggi, alla manifestazione che si è tenuta a Casalina si sono presentate le istituzioni a tutti i livelli: il consigliere comunale di Deruta Mario Damiani, l’assessore alla Provincia di Perugia Roberto Bertini e il consigliere regionale Gianfranco Chiacchieroni. Alla manifestazione, assieme alle categorie, i segretari della Cisl di Perugia Angelo Manzotti e Antonio Cascianelli, della Cisl Umbria Claudio Ricciarelli e Ulderico Sbarra e della Cgil Umbria Mario Bravi. “Questa vertenza –fanno sapere Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil- riguarda l’intero territorio della Media Valle del Tevere in quanto va a indebolire fortemente la filiera produttiva casearia umbra. L’intera produzione del centro zootecnico di Casalina è destinato alla Grifo Latte”. I sindacati reputano incomprensibile la posizione assunta dalla Fondazione Agraria. “Lo smantellamento della stalla scaturisce da una scelta unilaterale che va nella direzione di una chiusura della realtà produttiva proprio in un momento nel quale la Regione sta trattando del nuovo piano zootecnico regionale”. Il sindacato denuncia posizioni diverse all’interno dell’Ateneo perugino (una a favore del rilancio della zootecnia umbra, l’altro che tende a svilire il ruolo della stessa) che andrebbero a discapito della quarantina di lavoratori attualmente occupati. A rischio chiusura anche il bar della Fondazione agraria, sul quale si riversa l’utenza della Facoltà di agraria. Il sindacato, inoltre, è perplesso sugli investimenti intrapresi dalla Fondazione agraria in quanto “quest’ultimi non vanno ad arricchire il core business dell’azienda, ma vanno nella direzione contraria. La politica miope della Fondazione sta portando all’impoverimento delle due facoltà, anche in termini di iscrizioni”.
Con la manifestazione di oggi, che ha visto impegnato il corteo dei lavoratori per raggiungere la famosa piazza Fondazione Agraria (luogo simbolo delle prime azioni sindacali della Fondazione stessa) dove si è tenuto il comizio, il sindacato inizia un percorso di lotta nel quale attuerà tutte le iniziative possibili per salvaguardare questa struttura produttiva e l’occupazione e non permetterà a nessuno di mettere le mani su questo immenso e storico capitale che ha segnato l’evolversi della filiera agroalimentare umbra. Per questo Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil chiedono che anche la Regione dell’Umbria si adoperi per salvaguardare l’importante patrimonio che deve continuare a perseguire i propri scopi didattici, di ricerca e di sperimentazione. Elementi questi che hanno fatto conoscere l’Università di Perugia in ambito nazionale. Nel corso della manifestazione, l’assessore regionale Fernanda Cecchini, facendo proprie le istante dei lavoratori e del sindacato, ha convocato un Tavolo di confronto per martedì 4 alle ore 10,00.
Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil - Perugia, 29 agosto 2012

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