Il bisogno del bisogno
di Valentino Desantis*
TERNI - È inconcepibile ed offensivo, anche per la nostra bistrattata società, sopportare con indifferenza un episodio accaduto alla vigilia del pagano, ma vissuto ferragosto, alla cascata delle Marmore.
Un uomo su una carrozzella sospinto dall'amorevole mano di un amico, cerca invano un bagno per espletare quelle funzioni fisiologiche che, per quanto naturali, creano già di per se un certo imbarazzo se non vissute nella massima autonomia e discrezione.
L'indignazione si trasforma in rabbia se commisuriamo l'entità di tale penalizzazione alla situazione drammatica che vive un uomo, che inusitatamente passa da uno stadio di cosiddetta normalità, ad una fase della vita dove tutto quello che era automatico e scontato oggi diventa una difficoltà, dove l'amore e gli affetti un impegno per chi ti sta vicino, dove le priorità della vita si stravolgono e si confondono con il possibile.
Non voglio odiare la mia nazione, non voglio arrendermi all'idea che il mondo sia governato dalle esigenze dei bilanci, i bagni di un luogo pubblico, destinato alla frequentazione di massa devono rimanere aperti fino a quando sono frequentati, non possono esistere bar non adeguati all'accoglienza o alle esigenze dei diversamente abili, questo denuncia senza pietà una società che si sta imbarbarendo sempre di più. Per concludere non me ne frega niente dei bilanci delle banche, o nello specifico delle esigenze della cooperativa che gestisce la funzionalità dei bagni della cascata.
Alle 9 e 30 di sera, in piena estate, nell'unico posto di Terni dove è godibile senza spendere soldi un po' di fresco, non voglio più assistere a questo tipo di situazione che ha suscitato l'indignazione non solo mia ma di tutti i presenti.
Cominciamo veramente ad essere troppi gli indignati in questo nostro paese, se non vogliamo che questo deflagri in qualcosa di meno governabile è ora che riassumiamo le giuste priorità per ridare alla vita quel senso di convivenza e socialità che sta perdendo.
Per essere chiari, commiseriamo gli operai che per sofferenza si bruciano in piazza, ma non ci bruceremo tutti e non permetteremo a nessuno di bruciare i nostri valori o di immolarli sull'ara della sostenibilità economica.
*Dirigente Prc Terni

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