PERUGIA – A seguito della giornata di presentazione organizzata dalla presidente della Regione Catiuscia Marini sul bando "Smart cities and communities and social innovation", promosso dal Ministero dell'istruzione, università e ricerca, la Scuola umbra di amministrazione pubblica ha avviato la progettazione di giornate di approfondimento per illustrare le numerose opportunità e risorse previste dal bando, finalizzato alla presentazione di progetti d'innovazione tecnologica nell'ambito dell'istruzione e mobilità sostenibile, con estensione a tematiche trasversali nei settori cultura-turismo ed energia.

La Scuola umbra di amministrazione pubblica, in collaborazione con Donato Limone, professore ordinario di informatica giuridica e docente di Scienza dell'amministrazione digitale, ha da tempo intrapreso attività di formazione finalizzate alla costruzione delle amministrazioni digitali, delle amministrazioni aperte e semplificate in linea con la legge regionale 8/2011 e con l'Agenda digitale Umbria. Lo ricorda l'amministratore unico della Scuola, Alberto Naticchioni, nel rendere noto che dal maggio scorso ha proposto alla Regione Umbria un percorso di alta formazione rivolto a tutti i dirigenti della pubblica amministrazione umbra e dedicato alle "smart cities and communities and social innovation". "Ci auguriamo - afferma Naticchioni - che la proposta possa essere tempestivamente accolta, anche perché il bando interessa in modo particolare il settore imprenditoriale, ma la pubblica amministrazione deve rappresentare un supporto virtuoso nel raggiungimento degli obiettivi che fissa il bando".

Le città e le comunità intelligenti fanno parte dell'Agenda digitale dell'Unione europea (2010), dell'Agenda digitale italiana (2012) e dell'Agenda digitale Umbria (2012). Sono città che operano e si sviluppano sulla base di nuovi modelli di "governante", "government" e "management" e sulla base di tecnologie integrate per realizzare le città sostenibili (risparmio energetico; domotica; sicurezza delle persone, dei dati, delle tecnologie; gestione georeferenziata del territorio; utilizzo di tutti i tipi di rete utili per garantire a tutti l'accesso alle informazioni e ai servizi; tutela e sviluppo dell'ambiente; sviluppo del commercio elettronico; amministrazione pubblica digitale). Per definire e sviluppare città intelligenti in territori intelligenti - si rileva dalla Scuola - è necessario mettere a punto nuovi modelli di sviluppo e "governance" delle città. Il rischio di introdurre nuove tecnologie gestionali in sistemi istituzionali e organizzativi pubblici di tipo "burocratico" senza modificare questi ultimi è molto elevato. Per questo motivo è necessario intervenire affinché gli enti siano allineati alla società dell'informazione, al principio di sostenibilità dell'economia e dell'ambiente.

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