PERUGIA - “Basta tagli alla salute”: questo lo slogan scelto per la giornata di mobilitazione di lunedì 23 luglio, promossa dalla Cgil nazionale contro i pesanti tagli al finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale previsti dai provvedimenti della spending review. La mobilitazione si svolgerà con iniziative a livello territoriale, che in Umbria coinvolgeranno tutto il territorio regionale. Presidi, dalle ore 10 alle 13, sono previsti in provincia di Perugia presso l'Azienda Ospedaliera di Perugia, l'Ospedale di Città di Castello, l'Ospedale di Branca, l'Ospedale di Foligno, l'Ospedale di Casiglion del Lago, l'Ospedale di Pantalla, il Centro Salute di Perugia a Piazzale Europa, l'Ipercoop di Collestrada, la Perugina. In provincia di Terni invece, i presidi si terranno presso l'Azienda Ospedaliera di Terni, l'Ospedale di Narni, l'Ospedale di Orvieto, la sede della Asl 4, l'Ast e in Largo Villa Glori

“Invece di operare una seria riorganizzazione della Sanità, e di colpire gli sprechi, il Governo con il decreto sulla spending review taglia ancora il finanziamento al sistema pubblico”, afferma Mario Bravi, segretario generale della Cgil dell'Umbria. “E lo fa – prosegue Bravi – senza distinguere tra le varie regioni. L'Umbria ad esempio, una delle poche regioni in equilibrio, indicata anche dalla Banca d'Italia come benchmark sanitario, viene colpita in maniera indistinta al pari di regioni in dissesto come Campania e Sicilia”.
A tale proposito, proprio oggi una delegazione della Cgil dell'Umbria, insieme agli altri sindacati, ha incontrato l'assessore alla sanità Franco Tomassoni, che ha confermato la prosecuzione da parte del Governo sulla linea dei tagli lineari e indistinti che penalizzano pesantemente l'Umbria.
“A fronte di questa situazione – prosegue Bravi – il 23 porteremo in piazza le ragioni della nostra protesta, ma anche le nostre proposte alternative, convinti come siamo che in una fase di crisi drammatica, non si possono abbassare e comprimere i livelli essenziali di welfare. Gli ultimi dati Istat che testimoniano l'ulteriore impoverimento dell'Umbria – conclude Bravi – sono un'ulteriore conferma di questa nostra convinzione”.

Condividi