PERUGIA - La Cgil dell'Umbria esprime un giudizio positivo sul verbale d'accordo sottoscritto ieri mattina, 9 luglio, presso la Regione Umbria dall'assessore regionale alla Sanità Franco Tomassoni e dai sindacati confederali, Cgil, Cisl e Uil, insieme alle categorie del pubblico impiego e dei pensionati, sulle misure di riordino del sistema sanitario regionale.

“A fronte dei pesanti tagli che il Governo nazionale si appresta a varare con la cosiddetta spending review, sulla quale abbiamo già espresso il nostro giudizio fortemente negativo – affermano Mario Bravi, segretario generale della Cgil dell'Umbria e Lucia Rossi, segretaria regionale con delega alla Sanità - riteniamo importante che l'accordo odierno preveda una garanzia occupazionale per tutti i lavoratori del servizio sanitario regionale e l'avvio di un percorso di stabilizzazione dei lavoratori precari dipendenti. Inoltre – affermano ancora Bravi e Rossi – c'è l'importante previsione di relazioni sindacali strutturate, con le categorie di riferimento, attraverso riunioni che avranno cadenza periodica bimestrale. Un confronto preventivo che coinvolgerà tutte le rappresentanze sindacali, anche relativamente alla sottoscrizione del protocollo d’intesa con l'Università”.

Più in generale, la Cgil ha ribadito alla Regione che ritiene “indispensabile salvaguardare il sistema sanitario pubblico nei suoi caratteri di universalità, equità e solidarietà. E questo anche con le misure di razionalizzazione che si devono assumere”.
A partire dalle valutazioni e dagli impegni sopra richiamati la Cgil ha espresso un giudizio positivo anche sull’impianto generale e sugli obiettivi espressi nel disegno di legge regionale di riordino della Sanità proposto dalla giunta, progetto che dovrà però anche tenere presenti contributi e integrazioni proposte dalle organizzazioni sindacali, “al fine di superare – spiega la Cgil - alcune criticità ancora presenti”.
Infine, già nel prossimo incontro previsto per il 18 luglio, bisognerà analizzare dettagliatamente gli effetti degli ulteriori tagli che il Governo nazionale sta varando attraverso la spending review, al fine di evitare ripercussioni negative sull'occupazione e sulla qualità dei servizi ai cittadini.

 

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