La soddisfazione di Polli per l’incarico conferito a mons. Paglia
TERNI, - “Grande soddisfazione, pur all'interno di sentimenti contrastanti” viene espressa dal presidente della Provincia di Terni, Feliciano Polli, in merito alla nomina di monsignor Vincenzo Paglia a presidente del Pontificio consiglio della famiglia. “Da un lato - spiega il presidente in una nota - ci rallegriamo con lui per il prestigioso incarico che costituisce un grande riconoscimento, da parte della Chiesa, delle sue elevate qualità pastorali, morali, culturali. D'altra parte, questa designazione ci rattrista perché ci priva di un sicuro punto di riferimento in un momento assai difficile per il territorio, impegnato nella costruzione di un futuro certo, qualificato e fortemente innovativo, così come richiesto dalla realtà sempre più caratterizzata dalla competizione internazionale”.
Riferendosi ancora a Paglia, Polli afferma che “la sua autorevolezza, la sua intelligenza, la sua generosità, la sua capacità di guardare al mondo, di recepire e comprendere le necessità della gente, hanno costituito sin dall'inizio del suo magistero un riferimento per le istituzioni nel perseguimento del bene comune. Vogliamo ricordare, in particolare, quanto monsignor Paglia sia stato nei momenti difficili a fianco della comunità, e soprattutto dei lavoratori e delle loro famiglie, dei più deboli e dei giovani. Voglio qui cogliere l'occasione per sottolineare quanto in questi anni sia stata utile e importante la sua azione ben marcata, di stimolo e di proposta, fatta talvolta anche di critiche dure, ma sempre costruttive, nell'interesse della comunità”.
“Nel momento in cui mons. Paglia si appresta a lasciare la diocesi, alla quale ha dedicato dodici anni di straordinario impegno - continua Polli - desideriamo evidenziare la sua decisa impronta nella storia della comunità e soprattutto nei nostri cuori e nelle nostre menti, che dal suo insegnamento potranno trarre la spinta necessaria ad affrontare e risolvere i temi centrali per la costruzione del nostro futuro”. “A lui - conclude - va il nostro più affettuoso e riconoscente saluto unito ai migliori auguri per il grande compito che e' stato chiamato a svolgere da parte della Chiesa. Siamo certi che, come egli stesso ha affermato, non dimenticherà questo territorio e questa comunità, che potranno continuare a contare sulla sua preziosa attenzione”.

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