di Renato Casaioli

Sant’Arcangelo di Magione - Un’esperienza unica in Europa, questo il Centro visite Ittiogenico e della Fattoria ittio – didattica del Trasimeno di Sant’Arcangelo, inaugurato ieri mattina alla presenza del sindaco di Magione Massimo Alunni, del direttore Mauro Natali e del consigliere provinciale Granocchia. Un nuovo tassello che va a posizionarsi all’interno della variegata strategia, tesa a portare a livelli alti l’economia, il turismo, la valorizzazione della storia e delle tradizioni come l’enogastronomia del territorio lacustre. L’evento è organizzato dal Servizio Gestione Faunistica e Protezione Ambientale dell’Ente. Non è un museo, è stato ribadito dalle autorità presenti.

Ma uno spazio dove produttività e divulgazione scientifica, dovranno convivere. Infatti saranno soprattutto i ragazzi delle scuole che potranno usufruire del centro didattico, all’interno del quale potranno ammirar dal vivo le specie di pesce che vivono nel Trasimeno e apprendere le tecniche veterinarie per il recupero delle tartarughe e delle tecniche per la riproduzione delle tante specie di pesce che per secoli hanno rappresentato una fonte di cibo per le popolazioni del perugino.

Un percorso didattico, all’interno del Centro, finalizzato ad affrontare, con le scuole, le varie tematiche inerenti la fauna ittica, mostrando, oltre all’attività produttiva svolta, esemplari viventi dei pesci presenti nel Trasimeno e degli invertebrati più rappresentativi. “Studenti dunque, come un ulteriore volano per un turismo di qualità”, così il consigliere Granocchia, che ha sottolineato come ancora una volta l’Ente Provincia, ha dimostrato di non essere un Ente inutile. Insomma ha parlato a nuora, perché suocera (il governo Monti) intenda. Ma l’inaugurazione è stata anche l’occasione per annunciare quello che da tempo tutti aspettavano: l’unificazione delle due cooperative di pescatori in un’unica azienda.

“La pesca di cattura al Trasimeno – ha detto il presidente Cocchini – così come la stiamo organizzando sempre più rappresenta un’opportunità di lavoro. Il mercato sta rispondendo bene ai prodotti gastronomici che stiamo proponendo. Ora c’è bisogno che anche dal mondo della ristorazione ci sia una maggiore collaborazione”. La stessa identica considerazione che fanno i produttori di vino lacustri.

 

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