Caccia/ Audizione in terza Commissione su criticità degli Act 1 e 3
PERUGIA - Audizione oggi in Terza Commissione consiliare di Palazzo Cesaroni, presieduta da Massimo Buconi, dei rappresentanti di Confagricoltura (Igor Cruciani), Cia (Sauro Rossi) e Coldiretti (Mario Paolucci) sulle problematiche inerenti i danni causati dai cinghiali e il ruolo dell'agricoltura all'interno delle attività dell'Atc 1.
Quindi è stata la volta di Sergio Gunnella, presidente del Comitato nazionale della caccia, delle ruralità e delle tradizioni, che ha riportato la discussione su quanto evidenziato nella petizione con oltre 600 firme che chiede il commissariamento dell'Atc 3 per una gestione nella quale si ravviserebbero irregolarità ed un pesante deficit economico.
“Riceviamo quotidianamente sollecitazioni per risolvere i grandi problemi causati dai cinghiali - hanno detto i rappresentanti degli agricoltori, secondo quanto riferisce una nota della Regione - sui quali non c'è stato un intervento adeguato dell'Atc 1: il piano di abbattimento non è stato rispettato e l'ammontare dei danni supera la copertura degli stessi finanziata dalla Regione, senza contare i ritardi nei pagamenti. I piani di contenimento delle specie dannose e di abbattimento - hanno ribadito - vanno fatti di più e meglio: serve più prevenzione rispetto all'aspetto risarcitorio, che relega l'agricoltura al ruolo passivo di chi aspetta i rimborsi per poter andare avanti, mentre essa dovrebbe giocare un ruolo centrale nella conservazione del territorio e della sua biodiversità, nel ripristino delle specie e nella protezione delle aree naturali”.
“Dopo 8 mesi dalla presentazione di una petizione con oltre 600 firme che chiede il commissariamento dell'Atc 3 - ha detto Gunnella - apprendiamo che la Terza Commissione non può entrare nelle questioni amministrative dell'ambito territoriale ternano poiché sono in capo alla provincia di Terni. Resta il fatto che l'Atc 3 ha un deficit di 172mila e 600 euro per il solo ultimo anno di bilancio, il 2010, e i soci pagheranno il doppio, 50 euro invece di 25”.
Gunnella - prosegue la nota della Regione - ha poi stilato anche una lista di irregolarità, a suo dire “palesi”, commesse nella gestione dell'Atc ternano, che ha approvato il bilancio “con due mesi di ritardo (il 29 maggio anziché il 31 marzo) e vanta nel suo consiglio direttivo due associazioni che non ne hanno titolo perché non sono riconosciute, e una di queste gestisce zone di ripopolamento e cattura per ognuna delle quali incassa 1.100 euro, senza contare i quasi 10mila spesi per una consulenza richiesta in merito all'adozione della Carta delle vocazioni faunistiche che doveva essere pronta entro il 2010 e senza la quale non si può gestire alcunché. Spese anche decine di migliaia di euro - ha aggiunto - per l'immissione di fagiani sul territorio, anche se poi i cacciatori non trovano nulla”.
Il presidente della terza Commissione, Massimo Buconi, ha preso atto delle problematiche illustrate e continuerà nell'opera di approfondimento di tali questioni con le ulteriori audizioni programmate con i revisori dei conti degli Atc, con le associazioni venatorie e con l'assessorato regionale. Sulle questioni relative all'Atc 3, Buconi ha ricordato come in una precedente audizione con i rappresentanti della Provincia di Terni non siano emersi problemi particolari nella gestione dell'Atc stesso.

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