Il nuovo ambasciatore del Vietnam in Italia visita l’Università di Perugia
PERUGIA - Il nuovo ambasciatore in Italia della Repubblica Socialista del Vietnam S.E. Long Nguyen Hoang ha scelto l'Umbria come prima tappa del suo viaggio nelle regioni italiane ed ha fatto visita stamani a palazzo Murena, sede del Rettorato dell'Università degli studi di Perugia.
Il diplomatico, accompagnato da una delegazione della Confindustria Umbra composta dal presidente Ernesto Cesaretti e dal direttore Aurelio Forcignanò, è stato ricevuto dal rettore Francesco Bistoni.
All'incontro - riferisce una nota dell'ateneo perugino - hanno partecipato, inoltre, Tomaso Andreatta, di Banca Intesa San Paolo, delegato per i rapporti con l'Indocina, il pro-rettore dell'Università di Perugia Antonio Pieretti e il preside della facoltà di Ingegneria Gianni Bidini.
“Siamo interessati a instaurare rapporti internazionali e in particolare con il Vietnam - ha affermato il rettore Bistoni - potendo offrire diverse forme di collaborazione consistenti in progetti di ricerca e di studi che possono coinvolgere sia studenti, sia ricercatori. L'ateneo di Perugia, con 11 facoltà e una ricca varietà di competenze sia nelle aree scientifiche che in quelle umanistiche, compresa la possibilità di corsi in lingua inglese che stiamo organizzando, offre importanti opportunità su entrambi i fronti della didattica e ricerca scientifica”.
Andreatta ha sottolineato alcuni aspetti della realtà del Vietnam, un Paese di 90 milioni di abitanti, in pieno sviluppo economico e alla ricerca di soluzioni pratiche ai problemi di strutturazione economica e produttiva. Un concetto sul quale ha insistito anche l'ambasciatore: “Io credo molto nella formazione culturale - ha detto - e nella potenzialità di nuovi rapporti del mio Paese con l'Italia. Da qui potrebbero nascere progetti di cooperazione che sono il reale obiettivo di queste mie visite con i rappresentanti dell'economia e della cultura italiana. Numerosi sono i giovani miei connazionali che già oggi si fermano a Perugia per frequentare corsi, di 3 o 6 mesi, di lingua italiana all'Università per stranieri. Si potrebbero individuare utilità, come borse di studio e di ricerca, per trattenere questi studenti e giovani studiosi a Perugia, dove potrebbero continuare ad operare all'interno dell'Università degli studi”.

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