PERUGIA – “Anche grazie allo sviluppo di tecniche di estrazione non convenzionali, entro il 2020 la capacità estrattiva di petrolio potrebbe innalzarsi a 110 milioni di barili, contro i 93 attuali”. Lo ha detto Leonardo Maugeri, professore di geopolitica dell'energia nell'università di Harvard ed ex direttore strategia e sviluppo dell'Eni, intervenendo al Festival dell'energia in corso a Perugia.

Secondo Maugeri “l'aumento di produzione sarà permesso anche dagli enormi investimenti in nuove attività di esplorazione, che negli ultimi tre anni hanno superato quota 1,5 miliardi di dollari”. La domanda, rileva l'ex Eni, potrebbe “però non tenere il passo, e non è da escludere un vero e proprio collasso dei prezzi del greggio”.

Infine, Maugeri mette in evidenza come “gli assetti geopolitici internazionali potrebbero mutare nel medio-lungo periodo, grazie all'aumento di produzione di greggio in nord-america, che porterebbe gli Usa a diventare il secondo Paese produttore al mondo”.

In un altro appuntamento, 'Energia per il Mediterraneo', si è parlato dei grandi progetti sulle rinnovabili sulla sponda africana e asiatica del Mediterraneo (da Desertec al programma saudita di produzione entro trent'anni di 54 Gigawatt da energia rinnovabile, di cui oltre la metà con solare a concentrazione).

 

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