“L’inquinamento ambientale e la nocività per la salute determinate dall’impiego dei pesticidi e degli anticrittogamici continuano ad essere purtroppo una realtà subita dalla popolazione dell’intera vallata…”

Legambiente “Alta Valle del Tevere” esprime il proprio sostegno all’iniziativa con la quale un gruppo di cittadini tifernati ha voluto denunciare i disagi ed i pericoli ai quali sono sottoposti gli abitanti ed in particolare i bambini a causa della coltivazione del tabacco nelle aree adiacenti al centro abitato e al percorso verde realizzato lungo il Tevere.

L’inquinamento ambientale e la nocività per la salute determinate dall’impiego dei pesticidi e degli anticrittogamici continuano ad essere purtroppo una realtà subita dalla popolazione dell’intera vallata, nonostante i dati e le prove scientifiche abbiano dimostrato l’alto livello di pericolosità di una coltura che ancora oggi rappresenta una delle voci più importanti dell’economia locale.

Se le scelte politiche nazionali continuano a premiare praticamente la sola coltivazione del tabacco, rendendo non competitive colture meno nocive o le biologiche, il fatto che dei semplici cittadini abbiano sentito l’esigenza di scendere direttamente in campo rappresenta l’ulteriore testimonianza del ritardo culturale delle forze politiche che, invece, avrebbero dovuto da tempo gettare le basi per una diversificazione dell’intero comparto agricolo. L’augurio è quindi che sui temi sui quali è stata promossa la raccolta di firme si apra una riflessione seria e che, aldilà dei problemi specifici posti, sia l’occasione per affrontare una questione non più rinviabile.

Siamo ben consapevoli che in mancanza di vincoli normativi l’unica possibilità di intervento sia rappresentata dall’azione di monitoraggio e di controllo da parte della Asl o dell’Arpa. Ma la denuncia relativa all’elevato inquinamento che raggiunge le abitazioni e l’acqua del Tevere e al quale sono sottoposti in particolare i bambini che usufruiscono dei parchi, non può non fare riflettere chi è chiamato ad amministrare il territorio. La raccolta di firme, forse la prima promossa da semplici cittadini in Alto Tevere, dimostra comunque come il livello di sensibilizzazione sia cresciuto, così come stiamo costatando con piacere che l’idea di una diversificazione delle colture abbia cominciato a fare breccia tra gli agricoltori.

Una seria programmazione regionale, guidata da scelte coraggiose, potrebbero determinare pertanto anche localmente un’accelerazione di quel processo di riconversione che, anche a seguito delle recenti politiche comunitarie, deve rappresentare uno degli obiettivi prioritari al centro dell’impegno delle forze politiche e del mondo imprenditoriale.

Simone Cumbo
Presidente Legambiente “Alta Valle del Tevere”

 

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