TERNI - Si è conclusa con il risanamento di sette edifici scolastici della provincia di Terni nei quali era stato registrato il superamento dei valori limite di concentrazione di radon la campagna di monitoraggio del gas realizzata a partire dal 2005 da Arpa Umbria in collaborazione con l'Università di Perugia.

Lo studio “Il radon nelle scuole dell'Umbria”, che riassume il lavoro realizzato a partire dal 2005, è stato presentato oggi presso la biblioteca della sede di Terni dell'Agenzia. I lavori sono stati introdotti dal direttore tecnico di Arpa Giancarlo Marchetti.

Francesco Bochicchio, dell'Istituto superiore di sanità, ha quindi fornito un quadro sui rischi sanitari legati all'esposizione al radon. Un gas presente in natura le cui radiazioni - è stato spiegato - sono pericolose per l'organismo umano e possono comportare, nel tempo, insorgenze di tumori a livello polmonare.

Bochicchio ha sottolineato l'importanza della prevenzione, che non riguarda solo i luoghi di lavoro ma anche le abitazioni, per le quali a livello nazionale non esiste ancora una normativa specifica.

Proprio delle azioni tecniche preventive e di rimedio ha parlato Giancarlo Torri, esperto del dipartimento nucleare dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. La campagna è stata invece illustrata da Paola Sabatini, del laboratorio di analisi dell'Arpa.

Lo studio ha interessato 120 scuole in 112 edifici, per un totale di 300 locali controllati. Obiettivi del monitoraggio, che ha avuto termine nel 2010, sono stati quelli di compiere uno screening della presenza di radon nel territorio regionale, consentendo di quantificare, rispetto a tale problematica, il contributo fornito dal substrato su cui sorgono gli edifici e quello fornito dal materiale da costruzione e, al contempo, identificare e mettere in atto le azioni di risanamento più adeguate.

Queste ultime hanno interessato sette scuole del territorio provinciale di Terni (l'asilo nido di Orvieto centro, la scuola d'infanzia di Canonica, la scuola primaria di Sugano, la scuola d'infanzia e primaria di Porano, la scuola d'infanzia di Giove, le scuole primarie e secondarie di Castel Giorgio e Guardea), sulle quali sono state realizzate specifiche azioni che hanno consentito di ridurre di circa il 50% la presenza di radon.

Il convegno è stato concluso da Andrea Monsignori, della direzione ambiente della Regione Umbria, che ha illustrato l'attività di collaborazione svolta da Regione e Arpa nell'ambito della Rete regionale di monitoraggio della radioattività ambientale, proponendo di estenderla anche alla mappatura della aree regionali con maggiore probabilità di presenza di radon, coinvolgendo in questo senso il Servizio geologico e il Servizio sanità della Regione.
 

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