Sagre/ Confcommercio e Confesercenti: nuove regole contro proliferare selvaggio
PERUGIA – “Occorrono nuove regole contro il selvaggio proliferare delle sagre in Umbria''. Lo hanno sostenuto il presidente di Confcommercio Umbria, Aldo Amoni, e il direttore di Confesercenti Umbria, Francesco Filippetti, durante la presentazione, stamani a Perugia, a Palazzo Donini, delle proposte in materia di sagre e di feste paesane e delle iniziative in programma per sostenerle.
Confcommercio e Confesercenti, infatti, hanno redatto una proposta di modifica alla legge regionale in materia (“che esiste ma non viene fatta rispettare, soprattutto dai Comuni, perché non c'è nessuno che controlla”, ha affermato Amoni), sostenuta da imprese e lavoratori della ristorazione.
Centinaia di imprenditori e di dipendenti del settore hanno aderito ad una mobilitazione, che fa capo alle due organizzazioni di categoria, per chiedere modifiche alla normativa regionale sulle sagre. “La mobilitazione di questo comparto ha consentito in pochi giorni di raccogliere intorno a questa proposta 754 firme, in 160 imprese della ristorazione, ma contiamo di arrivare presto ad un migliaio”, ha spiegato Filippetti, il quale ha successivamente marcato come “insostenibile” una situazione in cui “da aprile ad ottobre vedrà quasi 800 sagre in giro per l'Umbria”.
La proposta, come ha poi ricordato Amoni, è stata già presentata da Confcommercio e Confesercenti all'assessore regionale Fabrizio Bracco, “il quale ha dichiarato la sua disponibilità a modificare l'attuale normativa”.
L'azione di Confcommercio e Confesercenti si sposterà ora in Consiglio regionale: “Saranno contattati i singoli consiglieri - ha sottolineato ancora Amoni - per sondare la personale disponibilità di ciascuno ad operare per la salvaguardia di centinaia di imprese e migliaia di posti di lavoro, tutelando così il mercato regolare. Si chiederà loro, in definitiva, di prendere una posizione chiara e definitiva su questa delicata materia”.
Ma i rappresentati delle due organizzazioni promotrici dell'iniziativa comune ci tengono a precisare che “i ristoratori umbri non sono contro le sagre, perché quelle fatte bene, autentiche, che rispettano le regole e che hanno una giusta durata sono importanti per il territorio”. “Portiamo invece avanti insieme una battaglia di civiltà - hanno sostenuto Amoni e Filippetti - perché riteniamo che le sagre debbano essere meglio regolamentate, per evitare il moltiplicarsi di iniziative che non qualificano e non promuovono adeguatamente il territorio, al tempo stesso esercitando una forma di concorrenza sleale avvertita come insostenibile, con il rischio sempre più concreto di chiusura per le imprese in regola e conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro”.
Questo è in sostanza lo scenario che emerge soprattutto dai risultati di un sondaggio svolto, su fatturati e occupazione, tra le imprese umbre aderenti alla mobilitazione e che è stato presentato nel corso della conferenza stampa. L'82% delle imprese intervistate ha dichiarato che nel triennio 2009-2011 ha subito una riduzione media del fatturato del 20% e nessuno ha dichiarato un aumento dei fatturati. Secondo il sondaggio, inoltre, si è perso, mediamente, un dipendente ad azienda in questi tre anni di crisi, mentre il saldo tra iscritte e cessate segnala la chiusura, nel 2011, di 100 imprese, di cui 58 nella ristorazione e le restanti relativamente ai bar. Infine, nel primo trimestre di quest'anno, rispetto all'andamento della clientela, otto intervistati su dieci hanno registrato un calo di coperti rispetto al trimestre precedente.
In vista della predisposizione della legge organica sul commercio, sono stati quindi elencati anche gli elementi chiave intorno a cui ruota la proposta di Confcommercio e Confesercenti: quelli principali riguardano lqualità, durata, regole in materia igienico sanitaria conformi a quelle richieste a chi fa somministrazione, rivisitazione dei menu per valorizzare le tipicità e i prodotti del territorio, controlli.
Le due organizzazioni propongono, nel dettaglio, l'istituzione di un Albo regionale delle sagre di qualità, il divieto dei servizi di prenotazione e asporto, la riduzione a dieci giorni del periodo in cui in ciascuna località possono essere svolte sagre e feste paesane, l'estensione delle funzioni di controllo alla polizia provinciale oltre che ai Comuni, la riduzione dei piatti da somministrare, l'obbligo di utilizzare fornitori del territorio e di valorizzare la manifestazione con eventi diversi dalla semplice somministrazione.
Facendo sentire la vicinanza alle azioni intraprese, alla conferenza stampa ha partecipato, insieme ad una cinquantina di imprenditori, anche il presidente della Fipe Confcommercio della provincia di Perugia, Romano Cardinali.




Recent comments
12 years 20 weeks ago
12 years 20 weeks ago
12 years 20 weeks ago
12 years 20 weeks ago
12 years 20 weeks ago
12 years 20 weeks ago
12 years 20 weeks ago
12 years 20 weeks ago
12 years 20 weeks ago
12 years 20 weeks ago