Vino umbro/ La Regione studia strategie mirate per i mercati esteri
PERUGIA - In uno scenario come quello attuale il mondo del vino umbro deve mettere a punto piani e strategie mirate di promocommercializzazione, non tanto e non più sulla base di un modello unico e generalizzato, ma mettendo a punto azioni specifiche che tengano conto delle tipologie dei diversi mercati, concordate e coordinate con gli operatori locali, in una stretta interazione sul campo.
E' quanto e' stato sottolineato oggi nella sede della giunta regionale, nel corso della riunione operativa, convocata dall'assessorato regionale all'agricoltura per fare il punto sullo stato di avanzamento del "Piano di Valorizzazione del Vino Umbro", che la Regione ha promosso, coinvolgendo nella sua redazione l'Inea (Istituto Nazionale per l'Economia Agricola) e la società di ricerca "Nomisma". I
l progetto dovrà entro luglio, sulla scorta di un'indagine che ha coinvolto una quarantina di aziende sottoposte a questionario, definire un quadro analitico dei punti di forza e di debolezza del sistema, per poi dedicarsi, focalizzandosi su "buyers" e importatori, ad analizzare il posizionamento del vino umbro rispetto ai mercati internazionali, così da giungere, in autunno, alla definizione di obiettivi, strategie e rischi per il futuro dei produttori vitivinicoli umbri.
"La vitivinicoltura è un comparto importante della nostra agricoltura e della nostra economia - ha detto l'assessore all'agricoltura della Regione Umbria Fernanda Cecchini - e questo piano, che abbiamo fortemente voluto, aiuterà i produttori e le imprese a comprenderne con esattezza il potenziale produttivo e a cogliere le migliori opportunità di valorizzazione sui mercati mondiali".




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