CITTA’ DI CASTELLO - Grande afflusso nel primo fine settimana de L’arte è mobile a Città di Castello: “Siamo positivamente colpiti dall’interesse che anche quest’anno, nonostante la crisi raffreddi i consumi e il movimento, la manifestazione sta riscuotendo in un pubblico molto eterogeneo, composto cioè da turisti, addetti ai lavori e potenziali clienti” commenta l’assessore alle Politiche economiche Enrico Carloni, sottolineando come “aver costruito un percorso intorno alle eccellenze attragga l’attenzione, perché a differenza di altri eventi tematici, è il territorio nel suo complesso ad offrirsi già organizzato, con punti di riferimento in evidenza, al visitatore”.

“A fronte della partecipazione di sabato e domenica scorsi – spiega Carloni -, abbiamo deciso di estendere l’apertura di tutte le mostre e le esposizioni anche nei giorni feriali, in modo da accompagnare la rassegna verso il week end di chiusura, quando. accanto alle migliori produzioni del mobile in stile, che sono il cuore de L’arte è mobile, Città di Castello vivrà appuntamenti di pittura con l’estemporanea degli artisti, la rassegna internazionale di arte fabbrile e la festa della Repubblica”.

Introdotti da composizioni di sedute che rimandano ad un’arte dinamica e colorata, i maestri artigiani espongono presso il Chiostro di San Domenico, che rivela la sua naturale predisposizione a farsi fondale di mostre d’arte, presso il Torrione medievale e presso il Palazzo del Podestà, dove si trova la rappresentanza istituzionale della Smai, il consorzio dei mobilieri altotiberini. Nello stesso luogo sono stati posizionati i mobili che si fregiano del marchio di qualità “Umbria Artigianato.

Gli arredi che si avvalgono del marchio sono lavorati con materia prima di provenienza locale. La loro costruzione è disciplinata da precisi standard stilistici e tecnici di lavorazione. L’uso della certificazione è consentita soltanto se il manufatto risulti eseguito per l’ottanta per cento all’interno della bottega, ricorrendo per le parti in ferro battuto ai laboratori delle aree umbre di eccellenza.

Con i mobilieri un’eccellenza campana che condivide la stessa affinità verso l’arte applicata: i maestri intarsiatori di Sorrento. L’incontro con Città di Castello e Sorrento avviene sotto il segno del presepio ma si sviluppa su settori diversi. L’intarsio, tecnica, che dalla penisola campana si è diffusa in tutto il mondo come eredità di villeggianti benestanti e intellettuali in tour, ha una storia illustre che nel mobile in stile altotiberino trova un comune antenato. Seguitissime le tarsie, eseguite dal vivo, che i maestri Teodoro Famiani, Enrico D’Errico e Francesco Ercolano Salvatore Gargiulo e Biagio Barile replicheranno anche prossimamente.

Infine di grande effetto le dimostrazioni delle scuole. Il Centro di formazione G.O. Bufalini di Città di Castello durante L’arte è mobile è stato protagonista con il corso per acconciatori della spettacolare sfilata “Musica tra i capelli” mentre il corso per meccanici dell’assemblaggio in diretta del motore di un’auto. Una prova generale di futuro su cui la scuola sta costruendo il proprio presente.

Una seduta era quanto mancava a Tetragon, il tavolo costruito da quattro componenti ad incastro nell’ambito del corso di Costruzioni del polo tecnico “Franchetti-Salviani” di Città di Castello e presentato nel corso della terza edizione de L’arte è mobile. Nel 2012 il progetto, coordinato dal professor Giovanni Cangi, giunge a conclusione con la realizzazione della sedia, che riproduce le stesse caratteristiche di stabilità ed equilibrio del tavolo grazie ad uno studio approfondito sulla funzionalità delle parti di cui è composta.

L’intuizione che il turismo sarebbe stato uno dei settori emergenti sta tutta in capo all’istituto di istruzione superiore “Cavallotti-Patrizi-Baldelli” che precorrendo i tempi ha strutturato un indirizzo dedicato alla ristorazione e all’accoglienza. Ai giovani della scuola anche questa edizione de L’arte è mobile si affida nel supporto e la gestione degli aspetti collegati al ricevimento, agli itinerari enogastronomici e degustativi.
 

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