TERNI - Creare un dialogo inedito tra giuristi e non giuristi, portando il diritto dell'insolvenza oltre i suoi confini: è questo l'intento della prima edizione dell'Insolvenzfest, organizzato dall'Osservatorio sulle crisi di imprese, in corso oggi alla Rocca Albornoz di Narni.

Teologi, giornalisti, esperti del lavoro e studiosi di economia si sono incontrati per trovare chiavi di lettura diverse da quelle strettamente tecniche e convenzionali su un tema di estrema attualità, come quello dei debiti, sia che siano del singolo, delle aziende, degli Stati.

“Insolvenzfest non significa festeggiare - ha spiegato Massimo Ferro, giudice di Corte di cassazione e direttore culturale della manifestazione - ma divulgazione di un sapere strettamente specialistico a chi guarda da fuori noi giuristi”. “Il bancarottiere di ieri oggi e domani” è ad esempio il dialogo organizzato tra Vito Zincani, procuratore della Repubblica di Modena e Lionello Mancini, giornalista del Sole 24 Ore, mentre il tema “Debitori si nasce” è stato al centro del dibattito tra Fabrizio Aprile, giudice del Lavoro del tribunale di Torino e Mauro Marconi, professore ordinario di Economia politica dell'Universita' di Macerata.

“Sul tema della bancarotta fraudolenta - ha commentato Ferro - anche se il reato è rimasto sempre lo stesso, nel tempo è' cambiata la figura del bancarottiere: prima poteva essere l'agricoltore, poi l'industriale, ora è una figura molto più immateriale. Quanto ai debitori è significativo sottolineare come la percezione di questi nella società sia soggettivo: uno stato come la Grecia, ad esempio, non suscita la riprovazione che può provocare uno come Bernard Madoff, ma bensì simpatia. Empatia la provocano anche gli indebitati che decidono di uccidersi. Certo, in merito a questo ultimo tema, oggi purtroppo assistiamo a una grossa semplificazione mediatica che individua un nesso troppo semplice di causa-effetto tra debito e suicidio”.

“E' comunque un dato assodato che fino a qualche tempo fa il dramma dei suicidi riguardava solo la Grecia e ora anche l'Italia - ha aggiunto il giudice fallimentare del tribunale di Terni, e coordinatore organizzativo del festival, Paola Vella -. Questo deve portare a una riflessione di come il debito venga vissuto da molti come un'onta, una vergogna e che un forte disagio inferiore”.

L'ultimo aspetto affrontato dalla manifestazione è quello della crisi delle nazioni, con il dialogo “I debiti odiosi dell'insolvenza degli Stati”', tra Alessandro Somma, professore ordinario di diritto comparato all'Università di Ferrara, intervistato da Checchino Antonini di Liberazione.

Al dialogo “Rimetti a noi i nostri debiti” con il giudice della Corte di Cassazione Giacomo Travaglino ha invece partecipato anche il vescovo di Terni Vincenzo Paglia. L'Oci, associazione culturale di magistrati che si occupano di materia concorsuale, negli anni ha promosso ricerche scientifiche ed empiriche sul tema dell'insolvenza, la crisi delle imprese e i relativi processi, mettendo a confronto i dati dell'interpretazione giuridica e quelli economico-aziendali.
 

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