ROMA - E’ tornata in piazza la sinistra radicale, forte dei risultati delle urne della scorsa settimana. Non tanto di quelli nostrani, che la vedono galleggiare intorno al 3%, quanto più di quelli europei. Da Parigi ad Atene, spira infatti un nuovo vento lungo il Vecchio Continente, in cui si propaga un forte no all’austerity e alle politiche dell’ asse “franco-tedesco”. Per tutto questo, ma soprattutto per cercare un linguaggio capace di unire l’opposizione al governo Monti, è stata organizzata la mobilitazione della Fds. Tra le bandiere presenti, oltre a quelle di Rifondazione Comunista e Pdci, anche quelle della Cgil, dei Movimenti per l'acqua, dei No Tav e della Palestina. Presenti anche alcuni dirigenti di Sel, che però non ha dato adesione ufficiale. Diversi i cori intonati contro il premier Mario Monti, qualcuno anche contro il Pd (accusato di stare dalla parte di Cisl e Uil) e altri a difesa dell'articolo 18. E proprio riguardo alla questione lavoro, alla richiesta di Landini di ieri alla Cgil (“Camusso comunichi la data dello sciopero”), si è unito il segretario del Prc Ferrero, che ha lanciato un appello affinché si proclami "lo sciopero generale" alla luce della "vergogna dell'attacco ad articolo 18 e alla questione esodati. Ci vuole- ha aggiunto Ferrero- la mobilitazione del sindacato e della sinistra". Nel corteo, partito da piazza Repubblica, campeggiavano alcuni striscioni con diversi slogan: da "l'articolo 18 non si tocca", a "la crisi è del capitale: paghino ricchi ed evasori, difendere lavoro, pensioni e Stato sociale". Dal palco allestito al Colosseo sono intervenuti, oltre ad alcuni esponenti della Federazione della Sinistra, anche rappresentanti di Syriza (il secondo partito alle recenti elezioni politiche in Grecia), del Front de gauche di Mèlenchon, e della sinistra europea. Diliberto (Pdci- Fds), ha concluso chiedendo a Monti di lasciare e appellandosi all’unità della sinistra: “E' un governo forte con i deboli e debole con i forti, prima se ne vanno meglio è. Bisogna costruire un’alternativa politica, occorre una rappresentanza politica della disperazione. Proponiamo a Sel e Idv di fare un’unica lista, che varrebbe il 20 %” . Il senatore Pedica, presente in rappresentanza del partito di Di Pietro, ha già risposto positivamente. Ora si attende il passo avanti di Vendola, che per il momento tace.

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