PERUGIA - Quali sono gli strumenti a disposizione dei Comuni in materia di contrasto alla illegalità e, di conseguenza, di quali poteri gli enti locali hanno bisogno per rispondere alla richiesta di sicurezza dei cittadini. Il 4 giugno i sindaci dell’ Umbria si riuniranno per iniziativa del presidente regionale, nonché sindaco di Perugia, per una riflessione su questo tema.

“E’ una questione di cui parlerò anche al ministro degli Interni – spiega Boccali – perché se è giusto che il sindaco sia il primo interlocutore dei cittadini anche in questo punto delicatissimo, è evidente che il sindaco, con le attuali normative, si trova a lavorare in condizioni molto difficili e senza gli strumenti che gli servirebbero. E’ stato addirittura annullato il potere di emettere ordinanze, che pure era un primo passo in questa direzione. Non mi è mai piaciuta l’ immagine del sindaco sceriffo, alla quale preferisco l’idea di un Comune che almeno in certi campi connessi alla legalità e alla sicurezza possa prendere decisioni rapide e metterle in pratica con uomini e risorse adeguate. Fermo restante ovviamente il ruolo dello Stato”.

Sulla riunione dell’ Anci, il sindaco spiega: “Ho coinvolto l’ Anci regionale perché la percezione di insicurezza travalica i confini amministrativi delle singole amministrazioni comunali e va visto ormai in una dimensione di territorio più ampia. Il tema coinvolge in pratica tutti i Comuni umbri, e dobbiamo cercare insieme di confrontarci, tra noi e con il governo”.

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