Lavoratrici Cepu Città di Castello: la situazione resta drammatica
CITTA' DI CASTELLO - Il NIdiL CGIL continua a denunciare la drammatica situazione venutasi a creare presso l’azienda Cepu di Città di Castello. Una dozzina di collaboratori a progetto (co.co.pro), in maggioranza donne, che per anni hanno prestato il proprio lavoro per il call center Cesd-Cepu-Accademia del Lusso, con contratti rinnovati di tre mesi in tre mesi, a fine marzo hanno visto non riconfermato il contratto lavorativo, senza una motivazione oggettiva.
Ripercorriamo la storia: a febbraio un gruppo di lavoratrici dell’azienda Cepu ha ritenuto opportuno prendere semplici informazioni presso la CGIL riguardo i miseri diritti e tutele riservate a questo genere di prestazione lavorativa. A seguito non solo di ciò, ma anche dopo la conferenza stampa del 22 marzo tenutasi sotto i locali dell’azienda, queste lavoratrici hanno perso il proprio posto di lavoro nell'azienda, nonostante, a quanto è dato sapere, non sussisterebbero motivi di mercato e produttività per questa scelta.
La situazione appare ancor più allarmante se si pensa ai compensi che queste ragazze percepivano: buste paga anche di 60, 400 o 250 euro mensili. A seguito di quanto accaduto, il Nidil CGIL ha chiesto un incontro con l’azienda ma, ad oggi, è ancora in attesa di una risposta. Il Nidil CGIL ritiene inaccettabile che un’azienda di tale rilievo si permetta di avere così in spregio i propri lavoratori, continuando a negare dignità al lavoro e continuando ad evitare la costruzione di relazioni sindacali serie e corrette. Il NIdiL CGIL continuerà la battaglia per informare l’opinione pubblica sulla vertenza in atto, per la dignità del e nel lavoro.

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