di rassegna.it

La disoccupazione in Italia è alle stelle, ma a preoccupare è soprattutto l’esercito dei neet, coloro che non hanno e non cercano più un lavoro. Ma c’è di più: le misure di austerità rischiano di peggiorare ulteriormente la situazione. E’ questo l’allarme lanciato dall’Ilo, l’organizzazione internazionale del lavoro, nella sua scheda sull’Italia.

La disoccupazione nel nostro paese, scrive infatti l’Ilo, nel quarto trimestre 2011 ha raggiunto il 9,7%, il tasso più alto dal 2001 ma “il tasso reale potrebbe risultare superiore poiché ai quasi 2,1 milioni di disoccupati si aggiungono 250.000 lavoratori in cig”. L’Organizzazione definisce poi “allarmante” il livello dei Neet.

Le misure di austerità, inoltre, “rischiano di alimentare ulteriormente il ciclo di recessione e di rinviare ancora l'inizio della ripresa economica e il risanamento fiscale”, si legge nella scheda, a proposito dell'aumento della pressione fiscale per ridurre il deficit che dovrebbe raggiungere il 45% nel 2012.

L'Ilo segnala che in Italia la ripresa viene frenata dalla contrazione del consumo privato e che “tale contrazione è aggravata dal fatto che gli stipendi crescono meno velocemente rispetto all'inflazione”. Il debito pubblico - sottolinea l'Organizzazione internazionale del lavoro - “e' schizzato dal 103% del Pil nel 2007 al 120% nel 2011.

A seguito dell'aumento dei tassi di interesse nazionali sono anche sorti dubbi sulla tenuta delle finanze pubbliche. Per ridurre il deficit, il governo ha aumentato la pressione fiscale che dovrebbe raggiungere il 45% nel 2012. Queste misure di austerità rischiano di alimentare ulteriormente il ciclo della recessione e di rinviare ancora l'inizio della ripresa economica e il risanamento fiscale”.

L'Ilo sottolinea anche le difficoltà soprattutto delle piccole e medie imprese nell'accesso al credito e i problemi tradizionali della “pesantezza amministrativa”. La priorità - afferma l'organizzazione - e' “trovare un equilibrio sostenibile tra risanamento fiscale e ripresa dell'occupazione”. Con il secondo debito pubblico più alto dell'Unione Europea, l'Italia non può sottrarsi alle misure di risanamento di bilancio. Tuttavia, afferma l'Ilo, “anche gli investimenti pubblici sono importanti per stimolare la domanda interna e compensare gli effetti negativi delle misure di austerità”. 

 

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