Dopo le azioni regionali dell'Accordo, attive da oltre due anni, con 23,7 milioni di euro di interventi realizzati ora si renderanno disponibili anche i 35 milioni delle misure nazionali, finora inattive.

"L'Accordo di programma - ha commentato il governatore delle Marche Spacca in merito all'intesa raggiunta oggi fra Ministero dello sviluppo e le due Regioni interessate - mette a disposizione risorse: l'augurio ora è che si sviluppino progetti imprenditoriali in grado di intercettare tali opportunità e offrire concrete occasioni di reimpiego lavorativo". "Il ministero dello Sviluppo ha condiviso le nostre proposte: la più importante è la priorità riservata al lavoro, cioè al massimo riassorbimento del personale ex A. Merloni nella valutazione dei progetti di investimento che l'Accordo di programma potrà sostenere. Viene così sancito che il rilancio dell'area di crisi del distretto deve avvenire dando risposte a chi soffre di più questa crisi, ovvero i lavoratori rimasti in esubero. Nessun lavoratore deve rimanere solo e tutti debbono avere gli stessi diritti".

Inoltre, pur non essendo materia dell'Accordo di programma, le Regioni hanno anche ribadito al Mse le priorità riguardanti le tutele dei lavoratori e dell'indotto delle Pmi, la necessità di offrire risposte al dramma degli 'esodati'; l'utilizzo dell'Accordo di programma per legittimare l'estensione della Cigs e per garantire gli stessi diritti ai lavoratori riassunti e a quelli rimasti in esubero.

Rispetto alle Pmi dell'indotto sarà decisiva una soluzione positiva delle revocatorie, di competenza dei tre commissari straordinari. Ora i tecnici del ministero metteranno a punto il documento formale del nuovo Accordo di programma, che sarà firmato dal ministro Passera e dai presidenti delle Regioni Marche e Umbria.

Condivisa anche la necessità di un percorso normativo nazionale per poter utilizzare in modo flessibile le risorse della Legge 181 del 1989, estendendone i benefici anche al sostegno di progetti specifici di ricerca e innovazione.

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I 35 milioni sbloccati sono destinati ad agevolare investimenti per progetti imprenditoriali volti in via prioritaria al reimpiego dei lavoratori ex Merloni. Complessivamente sono circa 1.400 gli addetti di Marche e Umbria che non sono stati riassunti dalla J&P di Giovanni Porcarelli, l'imprenditore marchigiano che ha rilevato gli stabilimenti di Fabriano e Gaifana, riassumendo 700 addetti.

Il nuovo Accordo, che sara' sottoscritto dal ministro Passera e dai presidenti di Marche e Umbria, Gian Mario Spacca e Catiuscia Marini, prevede anche un incentivo occupazionale collegato agli investimenti correlati per il sostegno al reimpiego dei dipendenti ex Merloni. La legge nazionale 181 infatti può sostenere la reindustrializzazione delle aree di crisi attraverso incentivi ai progetti imprenditoriali per investimenti produttivi, fabbricati e attrezzature, reti e aggregazioni d'impresa, brevetti, software e nuove tecnologie, progetti di fattibilità ecc.

Questi programmi di investimento saranno valutati da Invitalia (soggetto gestore della legge 181), con il coinvolgimento di una task-force istituzionale e il confronto con il Comitato tecnico dell'Accordo di Programma. Ogni sei mesi, e' previsto un monitoraggio dei risultati raggiunti in termini occupazionali e produttivi.

 

 

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