Merloni/ Raggiunta intesa su Accordo programma: priorità a reimpiego lavoratori
ROMA - Intesa tra ministero dello Sviluppo e Regioni Marche e Umbria sulla rimodulazione dell'Accordo di programma per i territori coinvolti dalla crisi dell'A. Merloni.
Il Comitato tecnico ha dato via libera alla revisione delle misure nazionali dell'accordo, ancora non operative. La priorità è il reimpiego dei lavoratori ex Merloni. Aggiornato anche lo stato di attuazione delle misure regionali, attive da due anni.
“E' la svolta che aspettavamo” ha commentato il governatore delle Marche Gian Mario Spacca.
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Il nuovo accordo di programma per le aree delle Marche e dell'Umbria coinvolte dalla crisi del gruppo elettrodomestico A. Merloni, su cui oggi si è raggiunta un'intesa al ministero dello Sviluppo economico, sblocca 35 milioni di euro di risorse nazionali, finora rimaste sulla carta. Fondi destinati ad agevolare investimenti, con il sostegno della legge nazionale 181 del 1989, per progetti imprenditoriali volti in via prioritaria al reimpiego dei lavoratori ex Merloni.
Complessivamente sono circa 1.400 gli addetti di Marche e Umbria che non sono stati riassunti dalla J&P di Giovanni Porcarelli, l'imprenditore marchigiano che ha rilevato gli stabilimenti di Fabriano e Gaifana, riassumendo 700 addetti. Il nuovo Accordo, che sarà sottoscritto dal ministro Passera e dai presidenti di Marche e Umbria, Gian Mario Spacca e Catiuscia Marini, prevede anche un incentivo occupazionale collegato agli investimenti correlati per il sostegno al reimpiego dei dipendenti ex Merloni.
La legge nazionale 181 infatti può sostenere la reindustrializzazione delle aree di crisi attraverso incentivi ai progetti imprenditoriali per investimenti produttivi, fabbricati e attrezzature, reti e aggregazioni d'impresa, brevetti, software e nuove tecnologie, progetti di fattibilità, ecc. Questi programmi di investimento saranno valutati da Invitalia (soggetto gestore della legge 181), con il coinvolgimento di una task-force istituzionale e il confronto con il Comitato tecnico dell'Accordo di Programma. Ogni sei mesi, è previsto un monitoraggio dei risultati raggiunti in termini occupazionali e produttivi.

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