Festival giornalismo/ Anselmi: Precari? Applicare le norme
(dell'inviato Michele Cassano) (ANSA) - PERUGIA - Si e' parlato del futuro dell'editoria e dei contributi pubblici, ma è stato soprattutto il tema del precariato e la legge sull'equo compenso all'esame del Parlamento ad accendere il dibattito con il presidente della Fieg e dell'ANSA, Giulio Anselmi, e il sottosegretario all'Editoria, Paolo Peluffo al Festival di giornalismo di Perugia.
“Posso essere d'accordo sulla legge per l'equo compenso da un punto di vista morale - ha detto Anselmi rispondendo alle domande di alcuni giovani precari sull'atteggiamento della Fieg nei confronti delle basse retribuzioni per i collaboratori -, ma ho dubbi sull'effettiva applicabilità di queste norme da parte degli editori e sulla correttezza di una estensione della normativa a tutto il variegato mondo dei collaboratori. Non bastano norme giuste in astratto, occorre che siano effettivamente applicabili”.
“Fate del vostro meglio perché la situazione cambi - ha aggiunto rivolgendosi ai ragazzi in sala -, perché al momento non ci sono aziende in grado di fare nuove assunzioni se non per sostituire in parte coloro che escono”.
Anselmi, nel dibattito moderato da Angelo Agostini ed quale ha partecipato anche il presidente della Fondazione Ahref Luca De Biase, è tornato quindi ad invocare “una rivoluzione industriale” per le aziende editoriali. “Occorre puntare sulla qualità - ha proseguito -. Finora sia gli editori che i giornalisti si sono occupati poco della qualità. Gli editori perché trovavano altrove il proprio tornaconto, i giornalisti perché si sono gestiti come una corporazione. Non basta però dire andiamo sul web per realizzare il cambio di passo, perché riproporre i giornali di carta così come sono sul web è una porcheria”.
Del passaggio dei quotidiani su Internet ha parlato anche Peluffo, spiegando che questo sarà uno dei punti della riforma dei criteri per i contributi pubblici che “sarà presentata tra una settimana, massimo dieci giorni”. “L'obiettivo - ha spiegato il sottosegretario - è eliminare tutta la zona grigia, contraria all'interesse pubblico. Il calcolo dei contributi sara' basato sulle copie vendute e si prevede una revisione delle voci dei costi rimborsabili, legandoli ai parametri occupazionali. Si incentivano inoltre i giornali a passare sul web, conservando parte dei contributi”.
Un obiettivo, quello della crescita dell'informazione su Internet, che - ha proseguito – “stiamo studiando per l'editoria in generale con i ministri competenti nell'ambito dell'agenda digitale”.
Peluffo ha quindi spiegato che “sull'informatizzazione delle edicole c'è un problema di copertura finanziaria che stiamo cercando di risolvere. Nel nuovo sistema dei contributi c'è la tracciabilità di tutta la filiera distributiva ed, anche a questo fine, è auspicabile che si parta con l'informatizzazione da inizio 2013”.
Sul fondo per l'editoria, Anselmi ha ribadito la necessità di “finanziare i giornali veri”, ricordando che i contributi “devono essere a termine e trasparenti nei confronti dei cittadini”. “Alcuni politici - ha proseguito Anselmi - hanno sostenuto che di fronte al taglio del finanziamento ai partiti bisognasse tagliare anche quello per i giornali, facendo credere che siamo tutti sulla stessa barca. Questo non va bene”.

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