25 Aprile a Gualdo/Da Liberazione da fascismo a liberazione da dittatura mercato
Il 25 Aprile, per la Sinistra per Gualdo, non è solo la festa della Liberazione del popolo italiano dalla barbarie del nazifascismo e della guerra costata vite, lotte e sacrifici duri, una ricorrenza cui si rende omaggio solo per convenzione civile, per il suo valore di fondamento della nostra Repubblica.
Le conquiste della libertà, della democrazia, della giustizia sociale e della pace non sono date per sempre, ma devono essere coltivate gelosamente, difese strenuamente e promosse sapientemente, sempre, per il presente e per il futuro.
E’ questo l’insegnamento che abbiamo tratto dalla lotta partigiana per la liberazione del popolo italiano e per la costruzione della Repubblica. E’ questo l’impegno cui ci chiama anche quest’anno la celebrazione del 67° anniversario della Liberazione d’Italia. E’ questo l’impegno cui ancora ci chiama l’insegnamento di chi lottò per la libertà, la democrazia e la giustizia sociale, in un Paese che nell’ultimo ventennio ha visto prodursi tutti i più inimmaginabili e maldestri tentativi di rivisitare la storia d’Italia e di quegli anni equiparando le vittime ai carnefici, col fine dichiarato di rimettere in discussione proprio quei valori fondativi della nostra Repubblica e della sua Costituzione frutto di quella Storia. Ed è questo l’impegno che vogliamo portare avanti oggi, di fronte alla crisi economica e sociale, alla deriva politica del nostro Paese, ai fallimenti di un capitalismo liberista che divorzia dalla democrazia ed alla moderna dittatura del mercato, quello finanziario in primis, che arriva ad insediare direttamente i governi, a dettare le loro agende e quelle dei parlamenti, fa strame dei diritti sociali e pretende di modificare perfino la Costituzione, il frutto migliore, vivente, scaturito proprio da quella lotta di Liberazione, quel nobile ma oggi così brutalmente insidiato programma per una Città futura tutta ancora da realizzare. Quella Città futura che per noi è l’Italia, la Repubblica democratica fondata sul lavoro.
Oggi più che mai la Festa della Liberazione deve servire da monito ed animare le coscienze degli individui e delle collettività affinché le conquiste di quella Storia possano essere difese e consegnate alle generazioni che verranno.
Le ipocrisie le lasciamo agli altri, anche nella nostra Città, con un Sindaco che si è guardato bene dal non servirsi per la sua vittoria del sostegno di quella Lega Nord che continua ad inveire sul Tricolore e contro l’Unità della Nazione, con dei candidati eletti e non eletti nelle fila della sua maggioranza che tuttora salutano romanamente e perfino con dei consiglieri comunali e dei membri di giunta sui cui profili da social network fanno campeggiare senza alcuna vergogna citazioni di Mussolini, rimandi ad esponenti fascisti e le lugubri fiamme dei nostalgici del triste e mefitico Ventennio.
La Festa della Liberazione è motivo attualissimo anche nella nostra Città per non abbassare la guardia contro i rischi sempre incombenti di un rigurgito di fascismo sotto altre spoglie: non dimentichiamo infatti e lo ricordiamo ai gualdesi che un consigliere comunale del PDL, durante un’accesa seduta, ebbe ad invocare la Resurrezione del Duce; non dimentichiamo e ricordiamo ai gualdesi che il capogruppo del PDL, da Vice Preside, impedì l’affissione di una locandina dell’Associazione Nazionale Partigiani nella bacheca del Liceo; non dimentichiamo che proprio oggi Il Sindaco e la Giunta non hanno ravvisato come un dovere rivolgere un invito ufficiale alle celebrazioni alla stessa Associazione di recente costituzione nella nostra Città per opera benemerita di alcuni giovani. E dobbiamo sottolineare che per alcune lavoratrici e lavoratori della nostra Città oggi non sarà la Festa della Liberazione, così come il Primo Maggio non sarà la loro Festa. Come avvenuto a Pasquetta, una festa religiosa, il business ed il profitto non hanno altri interessi che per sé stessi ed anche in occasione delle due più importanti Ricorrenze civili del nostro Paese, nell’Era di Morroni e delle destre gualdesi ed in quella del governo liberista così amorevolmente sostenuto da PDL, PD e Terzo Polo, almeno un supermercato resterà aperto.
Per tutto ciò è attuale la Festa della Liberazione, per ricordarci che “tutto quello che è successo è perduto, ma tutto quello che è successo può tornare a succedere”, già succede aggiungiamo noi. Che altro? Ora e sempre resistenza, ieri contro il nazifascismo, oggi contro i suoi nipotini e contro la dittatura del mercato. Non è questione di minare la coesione sociale e l’unità del Paese, è semmai questione di chiarire che l’unica coesione sociale e l’unica unità nazionale cui aspirare siano quelle impresse nella Costituzione della Repubblica, come garanzia precisa affinché le stesse non possano mai diventare delle parole vuote, delle maschere a nascondere altri gioghi, la faccia vera e l’essenza del potere, di un potere che si vuole liberare oggi come allora della democrazia reale, dei suoi principi fondanti e delle sue finalità più alte: libertà, eguaglianza, solidarietà e giustizia sociale. La Festa della Liberazione, per la sinistra, non è una celebrazione liturgica: è una giornata di memoria collettiva, di lotta concreta e di speranza tutt’altro che inerte. E’ con quest’animo e con queste convinzioni che partecipiamo alla tradizionale celebrazione promossa dall’Amministrazione comunale di Gualdo Tadino.
Per la sinistra per Gualdo
Gianluca Graciolini




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