Nel consiglio comunale di venerdì prossimo porteremo due proposte solo apparentemente inutili o fuori contesto. Si tratta dell’ordine del giorno contro l’acquisto dei 90 cacciabombardieri F35 confermato dal governo e dell’ordine del giorno che si propone l’adesione del nostro Comune alla Convenzione Nazionale per la scuola bene comune, per una nuova primavera della pubblica istruzione.

Crediamo invece che entrambi le proposte riportino anche nella nostra Città il migliore confronto per comprendere cosa effettivamente stia succedendo nel corso di questa drammatica crisi economica ed è un bene che anche un consiglio comunale di una Città piccola come la nostra se ne possa occupare, acquisisca consapevolezza e si possa pronunciare nel merito.

Gli strumenti di morte e di dominio costeranno allo stato oltre 10 miliardi di euro subito, per l’acquisto, e un’ulteriore trentina negli anni a venire, per l’uso e la manutenzione: anche questo è debito pubblico, ma non si dice. Contemporaneamente si manda lentamente al macero la scuola della Repubblica e la si condanna ad uno stato permanente di estremo abbandono, disattenzione ed impoverimento. La scuola dell’obbligo è sempre più costretta a finanziarsi attraverso le famiglie in una sorta di privatizzazione strisciante ed incostituzionale, con un personale docente, amministrativo ed ausiliario ridotti all’osso, con un’offerta formativa e un tempo scuola ogni anno più modesti e, per quanto riguarda l’istruzione universitaria, con delle università arrugginite ed incrostate da baronie inamovibili, numeri chiusi e quiz, selezione casuale, spesso clientelare e senza merito e da una cultura aziendalista che tende a sopprimere nella culla la libertà di ricerca e di sperimentazione.

Dire no all’acquisto dei cacciabombardieri e dire sì, vogliamo una nuova primavera della pubblica istruzione, vogliamo che i soldi si destinino all’educazione ed alla formazione civile e professionale delle giovani generazioni, vogliamo che la scuola sia considerata un bene comune, resti pubblica e sia capace ed accogliente, significa che anche dai territori si possa levare e diffondere con forza una voce contro l’ordine delle priorità di chi ci ha portato vicino al baratro.

Anche da Gualdo si levi questa voce, indipendentemente dall’appartenenza politica, perché non fa mai male ricordare che la nostra Costituzione ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie istituzionali ed è così urgente rimettere al centro della politica l’attenzione per la scuola della Repubblica, quale fondamento per il futuro civile, economico e sociale del nostro Paese.

Per la sinistra per Gualdo
Gianluca Graciolini

 

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