I giovani socialisti di Perugia (Fgs) esprimono solidarietà ai 30 lavoratori della Cepu, che dopo cinque anni, sono stati lasciati a casa, avendo ricevuto dall’azienda la lettera di rescissione anticipata del contratto, “ come denunciato dal sindacato NIdiL CGIL PERUGIA, “la situazione è paradossale, in quanto i lavoratori saranno sostituiti da altri collaboratori che l’azienda sta assumendo con contratti trimestrali”.

Ragazzi che anche dopo cinque anni di contratti a progetto continuativi, rinnovati ogni tre mesi, si vedono messi alla porta senza nessun motivo oggettivo.

Situazione ancor più sconcertante se si pensa ai compensi che queste ragazze portavano a casa: buste paga da 50 fino ad arrivare a 600 euro al mese (flessibile anche lo stipendio).
Tutto questo perché quei lavoratori si erano informati delle loro condizioni di lavoro presso un sindacato.

Ci auguriamo che una semplice informazione presso un sindacato non possa aver determinato la situazione attuale. Soprattutto se parliamo di chi ha proposto durante l'ultima campagna elettorale per le comunali di Città di Castello “lavoro e benessere” e che ora, seppur all'opposizione, siede nei banchi del Consiglio Comunale.

Non sarà certo difficile rispondere positivamente alla richiesta d'incontro fatta dal sindacato e il sindacato per verificare la possibilità di salvare i posti di lavoro da chi oltre che imprenditore rappresenta i cittadini in consiglio comunale.

Esprimiamo inoltre soddisfazione per quanto dichiarato dalle rappresentanze istituzionali e dal Sindaco Bacchetta dal quale ci aspettiamo fermezza e determinazione in questa vicenda. Noi siamo e saremo con i lavoratori, per la dignità del lavoro, e per far si che non diventi mai una merce.

Panico Edoardo
federazione giovani socialisti provincia di Perugia

 

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