di Armando Allegretti

CASTIGLIONE DEL LAGO - Va avanti da stamattina il presidio davanti ai cancelli dell’Euroservice di Castiglione del Lago. Un’azienda nella quale per 20 anni hanno lavorato 150 donne. Oggi sono ridotte ad un minimo numero e il paradosso è che non si sa nemmeno se continueranno a lavorare o meno. Si tratta di una condizione di impoverimento della zona del Trasimeno drammatica. L’Euroservice è considerato come uno stabilimento della Perugina, una realtà ormai radicata nel territorio e importante per l’economia. L’assemblea pubblica di stamattina – riferisce ad Umbrialeft Sara Palazzoli della segreteria generale Flai/Cgil – nasce per discutere del patto sulla vertenza dell’Euroservice”.

“La Cgil – continua – vuole salvaguardare l’occupazione delle 40 lavoratrici, per dare continuità occupazionale alle lavoratrici che per tanti anni hanno lavorato presso l’Euroservice”. L’auspicio è quello di “creare quanto prima un tavolo ufficiale tra Perugina e Nestlè per creare un percorso per salvaguardare l’occupazione e lo stabilimento che rappresenta il volano dell’economia del Lago”.
“Speriamo – conclude Palazzoli – che ci siano quanto prima delle risposte, che si arrivi ad un tavolo con le istituzioni e che non si chiudano per sempre i cancelli dello stabilimento”.

Le amministrazioni del territorio, intanto si mobilitano per esprimere vicinanza alle lavoratrici, “anche l’amministrazione Comunale è vicina all’Azienda - riferiscono - e ai lavoratori e si impegna con loro nella protesta in maniera propositiva, per costruire soluzioni su cui gravano grandi problemi che stentano a trovare una risposta sia nel settore produttivo che in quello dei servizi. Ci auguriamo che la Regione Umbria, i Parlamentari Umbri, accompagnino questa nostra iniziativa e si mobilitino tutti per affrontare la crisi dell’Azienda Euroservice per rilanciare un territorio che vuole stare in Umbria alla pari degli altri, ma che ad oggi non ha trovato le necessarie risposte”.
 

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