PERUGIA - Pietro Grasso sul palcoscenico del teatro Morlacchi a Perugia per parlare di legalità, di lotta a tutte le mafie e soprattutto di impegno civile. E' successo oggi pomeriggio a Perugia dove il procuratore nazionale antimafia ha partecipato ad una manifestazione alla quale aderivano anche le principali associazioni attive su questo fronte, come quella intitolata ad Antonino Caponnetto, Libera e Arci.

Con lui anche Alessio Pizzech e Sebastiano Lo Monaco, rispettivamente regista e interprete dello spettacolo ''Per non morire di mafia'', traduzione teatrale dell'omonimo libro-intervista di Grasso. Lo spettacolo, che debuttò l'anno scorso al festival di Spoleto, è andato in scena questa sera al Morlacchi nell'ambito del tour nazionale attualmente in corso.

“Un monologo - lo ha definito Lo Monaco - che descrive un uomo perbene che ha dedicato la sua vita allo stato”. Grasso ha parlato di giovani e di speranza (“mai rinunciare ai propri ideali”), ha citato Falcone, Sciascia e Paulo Coelho, ha raccontato vicende nelle quali il lavoro di magistrato si sovrapponeva alle emozioni dell'uomo. Ha parlato di mafia e della sua espansione transnazionale (“i mafiosi veri e propri in Sicilia sono solo cinquemila”) basata su un'area grigia fatta di cerchi concentrici ed alimentata da scambi di favori e di interessi.

Grasso ha parlato anche di immigrazione e del suo sfruttamento (“un fenomeno che non fa onore all'Italia”). Un pensiero anche alle vittime di mafia (“non bastano i sostegni economici, hanno bisogno di verità e giustizia”). Il procuratore ha quindi affermato il valore dell'informazione e del ruolo di giornalisti coraggiosi.

Grasso ha interloquito con i ragazzi dell'associazionismo e delle scuole perugine. Il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali ha portato il saluto della città. “Che è impegnata - ha detto - in una difficile battaglia per la legalità, per contrastare fenomeni come il traffico di stupefacenti”. Boccali ha anche sostenuto che “educare alla legalità è fondamentale, e fa bene il procuratore Grasso a promuovere, anche con iniziative come il libro e lo spettacolo, la necessità di opporre un contrasto culturale alle mafie”.
 

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