ROMA – “Il governo ha deciso di chiudere l'Isfol. Se ciò accadesse, scomparirebbe dal panorama della ricerca pubblica un Ente di quarantennale esperienza nell'analisi delle politiche della formazione, del lavoro e dell'inclusione sociale”. A sostenerlo è Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista.

“Con un tempismo sconcertante – osserva il leader del Prc -, la ventilata chiusura dell'Isfol consentirebbe al ministro del Lavoro di uscire dall'imbarazzo di dover rispondere della sorte di 210 collaboratori coordinati e continuativi che hanno operato in Istituto dal 2000 al 2007 e che sono stati riconosciuti dagli Ispettori del lavoro come lavoratori dipendenti a tutti gli effetti con ingiunzione all'Isfol di versare i corrispondenti contributi previdenziali evasi all'INPS”.

“Evidentemente – rileva Ferrero - Fornero predica bene e razzola malissimo se infrange la legge con furbate legislative e chiude gli enti che dovrebbero gestire un mercato del lavoro 'europeo'. Esprimo quindi il pieno appoggio ai lavoratori dell'Isfol in lotta contro la chiusura e per la stabilizzazione dei precari”.
 

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