di Stefano Galieni

PERUGIA - Due parole al volo con Gianni Rinaldini, dopo la lunga e complessa riunione del Direttivo Nazionale della Cgil. Passi avanti nella mobilitazione. Il testo approvato il 21 marzo, è duro con il governo valutando molto negativamente come siano state pressochè soddisfatte tutte le richieste di Confindustria e delle piccole imprese accanendosi sull'articolo 18 come strumento per rendere più facili i licenziamenti ingiustificati. Ora parte un percorso di mobilitazioni che prevede 16 ore di sciopero generale, una fase di mobilitazione assolutamente straordinaria, campagna massiccia di assemblee e una raccolta firme (peraltro lanciata già autonomamente dalla FdS) e manifestazioni anche sotto il ministero del lavoro con chi è colpito da questa vera e propria controriforma.

«Sono soddisfatto dei risultati del Comitato Direttivo di ieri – afferma Gianni Rinaldini, Coordinatore nazionale dell’area “La Cgil che vogliamo” – permangono alcune ambiguità ma si è usciti dall’indeterminatezza passata e si sono fatti dei passi avanti, tanto è che non sono stati presentati documenti contrapposti». Le modifiche richieste riguardavano soprattutto la parte relativa all’Articolo 18 e ad apportarle è stata Carla Cantone. Leggendo il testo approvato si parla di “reintegra come diritto essenziale dei lavoratori coinvolti nel licenziamento e questo segnala una presa di posizione forte. «Noi – afferma Rinaldini – abbiamo presentato un emendamento che rendeva ancora più esplicito e chiaro il posizionamento che teniamo per la salvaguardia dell’articolo 18. L’emendamento è stato respinto ma da quanto ho visto in molti hanno votato a favore o si sono astenuti. Lo hanno votato i responsabili della Funzione Pubblica e della Scuola, si è astenuta la segretaria generale di Torino. In totale lo hanno votato in 30, 5 gli astenuti e 72 i contrari».

Il giudizio di Rinaldini è positivo anche alla luce della preparazione di una mobilitazione straordinaria con 16 ore di sciopero da ripartire. «Del resto siamo di fronte ad una operazione di abolizione dell’articolo 18, se manca la reintegra quello che il governo propone è una cosa diversa e inaccettabile – conclude Rinaldini – abbiamo ritenuto opportuno astenerci dal documento conclusivo approvato. Ora si parte con le mobilitazioni».

 

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