L'editoriale di Gian Filippo Della Croce - Tramonto
di Gian Filippo Della Croce
PERUGIA - La notizia di oggi è che il Presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani, uomo di punta del PD, nonché presidente della conferenza delle regioni, è indagato per aver favorito con una cospicua elargizione regionale una cooperativa presieduta dal fratello, non fa che confermare una immagine che potrebbe essere quella di un malinconico tramonto autunnale. E’ una immagine che simbolicamente si accosta al tramonto di valori che sta travolgendo la politica in Italia, rendendola sempre più distante dagli interessi e dal rispetto dei cittadini, tanto che potremmo pienamente riferirci a quanto Annah Arendt scriveva : “ I tempi ormai sono quelli in cui il mondo diventa così incerto che le persone non chiedono più alla politica se non di prestare la propria attenzione ai loro interessi vitali e alla loro libertà privata.” E l’immagine del tramonto è tanto più malinconica se riguarda la sinistra, quella parte politica che da sempre si è proclamata vicina a quei valori di equità, di giustizia, di felicità che dovrebbero esser patrimonio della società intera. Si cenava insieme a Vasco Errani alla festa del Partito Democratico dell’anno scorso a Perugia, una bella tavolata piena di bei nomi del Gotha PD e oggi riandando con la memoria a quella serata piena di bei discorsi, non fa che aumentarmi la dose di malinconia che già mi attanaglia pensando alle sorti di quella parte politica punto di riferimento di tanti cittadini.
Così mia figlia minore brillantemente laureata e precaria dal giorno della laurea, come tanti suoi coetanei in Umbria e nel paese, mi informa che dalla fine del mese di Marzo terminerà il suo attuale lavoro e non avendo alle viste nessun’altra opportunità e riferendosi al caso Errani ( ma ce ne sono altri a cui riferirsi, anche dalle nostre parti) considerava che ormai valori di riferimento anche a sinistra forse non ce ne sono più. Una conclusione amara che mi ha particolarmente colpito perché io le ho sempre parlato di quei valori che oggi lei non vede più. In quanti non vedono più questi valori? In quanti si pongono le stesse domande? E’ un interrogativo che bisogna porsi, che a sinistra bisogna porsi, perché se dovesse prevalere la tesi populista che “tutti i gatti sono bigi”, allora siamo vicini come non mai al “liberi tutti”. Cosa significa? Significa la deriva populista verso il non voto, verso la sfiducia diffusa nella politica e nella democrazia, perché politica e democrazia sono due elementi strettamente connessi. Una situazione che sarebbe devastante per le sorti di una sinistra attualmente in affanno, divisa quasi su tutto, incerta se cedere alle offerte di un governo (che deve giocoforza sostenere) che le chiede di arretrare proprio nella difesa dei suoi valori di riferimento. Bisogna rispondere a quegli interrogativi, occorre farlo adesso prima che sia troppo tardi, spiegare perché i precari debbano restare tali a vita, perché i lavoratori possono essere licenziati più facilmente, perché le pensioni devono essere tagliate, perché le retribuzioni devono essere le più basse in Europa. Occorre spiegarlo da sinistra a chi , sempre da sinistra, avrà ancora le orecchie capaci di ascoltare.




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