PERUGIA - In Cgil decide solo la maggioranza. Nella riunione allargata della segreteria della Cgil in corso, sullo stato della trattativa con il governo per la riforma del mercato del lavoro - un incontro che riunisce i segretari generali delle categorie e dei territori della confederazione per prepararsi alla presumibile stretta finale sul negoziato la settimana prossima - la "Cgil che vogliamo", l'area di minoranza del sindacato di Corso Italia, è stata esclusa. Corso d'Italia è in fibrillazione. Anche perché una spaccatura potrebbe verificarsi anche all'interno della stessa segreteria.

"Per la prima volta la minoranza congressuale, che per prassi consolidata e per rispetto del pluralismo a riunioni di questo livello ha sempre partecipato, è stata esclusa dalla discussione", dice il coordinatore Gianni Rinaldini. "Se le motivazioni attenessero al rispetto della riservatezza sarebbero infondate e persino offensive del senso di responsabilità dei componenti la minoranza.È piuttosto,a questo punto, legittimo e inquietante il sospetto che le ragioni di tale esclusione riguardino il merito dei testi che la Cgil si appresterebbe a sottoscrivere", accusa.

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