PERUGIA - Le indiscrezioni degli ultimi giorni sembrano avere trovato un positivo riscontro, la vertenza che ha coinvolto la Brunelli costruzioni di Nocera Umbra si avvia verso una conclusione positiva, che consentirà nell'arco del corrente mese di riprendere l'attività e dare continuità occupazionale ai circa 70 dipendenti ancora in forza – così in una nota i Consigliere Regionali Smacchi e Barberini

Finalmente si inizia ad intravvedere la luce fuori dal tunnel, anche se permangono ancora alcune situazioni da monitorare attentamente. In questa delicata fase è assolutamente necessario che in primo luogo le istituzioni riescano, per quanto di loro competenza, ad accompagnare questa prima fase transitoria senza frapporre particolari problemi di natura amministrativa o burocratica.
Le due imprese umbre che hanno rilevato le attività, la Proter che opererà prevalentemente sul versante delle attività estrattive e la Seprim che invece lavorerà prevalentemente nei cantieri edili e stradali , vanno messe nelle condizioni di potere partire al meglio nella operazione di rilancio di tutti i settori, visto che rappresentano sicuramente una garanzia sia dal punto di vista della solidità economica e finanziaria, che sul versante del rispetto delle norme e dei contratti.

Resta inoltre da chiarire con ANAS la questione inerente la ripresa dei lavori di completamento del tratto di SS Flaminia, che dallo svincolo della Zona industriale di Gualdo Tadino dovrebbe ricollegarsi a Fossato di Vico.
L'unica cosa da scongiurare – proseguono gli esponenti del PD - è un fermo del cantiere che comporterebbe l'accumulo di forti ritardi che non sarebbero tollerabili, va quindi ricercata una soluzione che possa dare continuità ai lavori e garantire l'ultimazione dell'opera in tempi rapidi, su questo versante credo che sia quanto mai necessario un interessamento diretto della Giunta Regionale.
Dopo mesi di incertezze – concludono - il fatto che due imprese umbre siano state in grado di portare a termine un'operazione così delicata , rappresenta sicuramente un buon segnale, che conferma come anche in Umbria, pur in uno quadro di perdurante crisi, vi siano realtà industriali in grado di emergere e farsi valere anche oltre i confini Regionali.
 

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