ASSISI - “Il Comune di Assisi disconosce la contrattazione e quindi il ruolo del sindacato nella definizione delle politiche sociali e di welfare locale”. Ad affermarlo sono Oliviero Capuccini, segretario generale dello Spi Cgil di Perugia e Franco Fratini, segretario della Lega Assisi Bastia dello Spi Cgil. Il sindacato denuncia infatti che, dopo un primo incontro del tutto interlocutorio tenutosi a dicembre, nel quale il sindaco Claudio Ricci aveva semplicemente illustrato le sue intenzioni alle parti sociali, pur in presenza di ripetute sollecitazioni da parte dei sindacati, soltanto sabato 3 marzo, dopo che la giunta aveva già approvato il bilancio e a soli 2 giorni dal consiglio comunale che lo avrebbe definitivamente ratificato, i sindacati sono stati riconvocati per una mera informativa.

“Questo metodo è inaccettabile – affermano Capuccini e Fratini – a prescindere dai contenuti del bilancio, che presentano luci e ombre. Infatti, il Comune dimostra di rifiutare la concertazione come metodo di confronto e condivisione delle decisioni che interessano i cittadini, in particolar modo anziani e le fasce più deboli della popolazione, al contrario di quanto avviene nella stragrande maggioranza dei comuni umbri”.

Detto questo, lo Spi entra anche nel merito dei provvedimenti presi e di quelli mancanti: “In primo luogo – affermano i due segretari - manca totalmente un'idea di progressività nella tariffazione comunale e nei servizi (nettezza urbana, tpl, mense, asili nido, etc.), che salvaguardi le fasce più deboli e faccia pagare di più a chi più ha. E non sono state prese in considerazione – proseguono Capuccini e Fratini – le nostre proposte di inserire fasce di esenzione sulla Tarsu per gli anziani che vivono in case con metrature importanti, ma che hanno un nucleo familiare ridotto a una o due unità. Così come non è stata valutata l'idea di una incentivazione per chi fa la raccolta differenziata”.

Oltre a questo, lo Spi critica la mancanza di risposte sulla grande questione dell'assistenza domiciliare per gli anziani, sulla quale il Comune non prevede alcuna risorsa aggiuntiva propria, rispetto a quelle dell'ambito sociale. “Una scelta che dimostra la scarsa sensibilità dell'amministrazione rispetto alle problematiche, sempre più rilevanti, della non autosufficienza”, commenta lo Spi.

In conclusione, lo Spi Cgil torna a chiedere al Comune di Assisi, così come a tutte le amministrazioni in cui non è stato possibile sviluppare un percorso di contrattazione negoziale sui bilanci, che, fatte salve le reciproche autonomie e prerogative, si dia vita ad un cambio di atteggiamento e, già dall'immediato futuro, si prevedano momenti di confronto e negoziazione reali e non episodici, in considerazione e per rispetto della rappresentatività delle organizzazioni sindacali e della dignità delle istanze e delle persone che esse difendono”.
 

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