ANCONA - Un accordo ''di difesa'', in tempi di crisi. Cosi' i sindacati commentano l'intesa sulla vertenza dello stabilimento di cappe aspiranti Faber (grupo Franke) di Fossato di Vico (Perugia), destinato alla chiusura. L'accordo e' stato raggiunto oggi a Fabriano, dopo otto ore di trattativa. Dei 187 lavoratori di Fossato di Vico, 83 verranno trasferiti nello stabilimento di Sassoferrato (Ancona), 15 saranno riassorbiti in aziende dell'indotto.

Per i restanti lavoratori del sito umbro scatteranno due anni di cassa integrazione straordinaria, al termine dei quali si aprira' una procedura di mobilita'. Mobilita' volontaria incentivata (37 mila euro) per chi e' disposto a uscire prima, entro un anno. Incentivo di 28 mila euro per l'uscita nel secondo anno. Niente ricorso alla Cigs invece per gli addetti di Sassoferrato e della sede centrale di Fabriano, ma anche in questo caso incentivi alla mobilita' spontanea (20 mila euro per Sassoferrato, 28 mila per i lavoratori di Fabriano). ''Dall'azienda - spiega Andrea Cocco, della Fim Cisl - abbiamo anche ottenuto l'impegno a investimenti per 7 mila euro nella fabbrica di Sassoferrato''. Adesso l'intesa, sottoscritta da Fim, Fiom e Uilm, passa all'esame delle assemblee dei lavoratori.

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