Qual è l’affidabilità di Nestlè, la più grande multinazionale del settore alimentare in Italia? Una Multinazionale che, a seconda dei tavoli di relazioni industriali, cambia impostazione.

Le segreterie regionali dell'Umbria di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil denunciano un comportamento assolutamente incoerente e irresponsabile della Nestlè che, a Milano, al coordinamento nazionale, annuncia volumi ed investimenti che abbiamo considerato soddisfacenti, e che poi, qualche giorno dopo, al tavolo di Perugia, cambia i numeri in tavola.

Ora ci troviamo di fronte ad un calo significativo di volumi per l’anno 2012, calo che si traduce nella richiesta dell’azienda di 5 giorni in più di cassa integrazione per tutti i dipendenti. E’ inaccettabile.

Noi non possiamo credere che Nestlè non sia stata in grado di dare numeri veri ad un tavolo nazionale. Ma sospettiamo che si tratti di una tattica negoziale, per altro di scarsa efficacia.

Pur consapevoli del particolare momento attraversato dal nostro Paese, non sono accettabili relazioni industriali di questo livello. Perciò, chiediamo a Nestlè di presentarsi al tavolo con serietà e rispetto dei lavoratori e del sindacato.

Se, invece, una multinazionale non riesce a fare programmi seri, ma solo a cambiare bandiera a seconda del tavolo a cui siede, allora c'è un problema.

E’ ora che Nestlè cambi marcia e strategia, per affrontare il mercato in Italia, e, se è vero che San Sisto rappresenta un punto di eccellenza, è necessario che lo dimostri con fatti concreti. Una programmazione seria, investimenti adeguati ed un un management motivato ad affrontare e gestire una fabbrica complessa come San Sisto.
Ad oggi, invece, l’unica strategia che vediamo è la tattica del giorno per giorno che naturalmente preoccupa e danneggia innanzitutto i lavoratori della Perugina.

Flai Cgil (Sara Palazzoli)
 

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