Concorso Rocchetta. Ma quale Pensiero Liquido? Il Comune promuova la sua acqua
L'acqua fa dunque ancora discutere a Gualdo e su Rocchetta la politica della nostra Città è ben lungi dall'essere riappacificata. Della nuova polemica legata al concorso per le scuole bandito congiuntamente dalla major delle acque minerali e dal Polo Museale e patrocinato dal Comune non ci interessano però gli effetti politici, ovvero le spaccature nella maggioranza e le contraddizioni nella Giunta. Di queste, anche su questo tema, è oramai possibile scrivere o consultare un'intera enciclopedia e non si aggiungerebbe nulla di nuovo e di più di quanto abbiamo puntualmente rilevato in questi tre anni.
Non ci interessano neanche le incoerenze dell'Assessore Simona Vitali, o meglio le sue preferenze per la poltrona rispetto alla battaglia per l'acqua pubblica. A Gualdo - e a Boschetto - l'hanno infatti capito anche i gatti, ma vogliamo pur sempre confidare nella possibilità di un suo auspicabile ritorno senza più tentennamenti tra i votati alla causa dell'acqua bene comune. Il caso in questione conferma d'altronde il suo ondivago impegno rivolto a questo fine in maniera inequivocabile: nella riunione di Giunta in cui era all'ordine del giorno l'assegnazione del patrocinio comunale all'iniziativa era infatti assente. Le sue vecchie pretese in precedenza avanzate allo stesso merito alla direttrice del Polo Museale, si sono repentinamente ed opportunamente ritratte allorquando c'era da dare battaglia nel luogo per questa più deputato, proprio la Giunta, eventualmente contro la volontà e le decisioni del Sindaco e degli altri membri del governo cittadino.
Non se l'è presa allora con i decisori politici effettivi e più pertinenti, il Sindaco ed i suoi colleghi, o non ha opportunamente avviato una discussione di merito in quel contesto prima di agire singolarmente all'arrembaggio ed oggi, con l'assenza ed il far finta di niente per il più quieto vivere, ha bellamente rinunciato a dare battaglia ed esprimere le opinioni che con cotanta foga e senza alcun riscontro deliberativo della Giunta o del Comitato di gestione del Museo posto a base e a giustificazione della sua volontà pretendeva di imporre alla sua direttrice, nel suo ruolo tecnico e solamente operativo. Tant'è che proprio su questo stravagante modo di concepire la politica e l'amministrazione pubblica avevamo puntato il dito nel merito dello scontro Vitali/Monacelli, non certo, non noi, per dare giudizi d'ordine morale di cui non ci sentiamo in facoltà per nostra cultura e, tanto meno, per anticipare esiti di una vicenda che si è protratta in sedi extrapolitiche, cosicchè, soprattutto oggi, alla luce di quanto avvenuto col patrocinio ufficiale del Comune concesso dalla Giunta, possiamo confermare con forza che ciò dovesse essere evitato per il bene di entrambi le giovani e valide protagoniste, della Città e delle sue Istituzioni.
Apprezziamo invece, ancora una volta con lode, la ferma e tenace presa di posizione del consigliere Marcello Diso, dello stesso gruppo di provenienza dell'assessore. Anche in questo caso, non lo facciamo per tatticismi esasperati che non portano a nulla di migliore e di nuovo alla nostra Città, ma proprio perchè crediamo che, ben oltre il solito gioco delle parti, sia necessario ed ancora possibile, su temi condivisi come quello dei beni comuni, andare al di là del più scontato muro contro muro tra maggioranza ed opposizione.
Nel merito dell'opportunità di concedere un patrocinio pubblico del Comune ad un'iniziativa che di fatto rientra nella strategia commerciale di un'azienda che imbottiglia e vende acqua minerale, ci siamo già abbondantemente e chiaramente espressi, anche prima di Diso. Rocchetta, nell'ambito delle sue attività economiche, è infatti libera di farsi la pubblicità che vuole, ma è profondamente sbagliato che il Comune, direttamente o attraverso un suo braccio operativo com'è il Polo Museale, si prodighi per concorrere o assecondare un'iniziativa del genere che avvalora e diffonde capziosamente tra le generazioni più giovani, quelle in età scolare, l'idea dell'acqua come merce.
In questo caso, non si tratta certo di essere degli ambientalisti oltranzisti, dei pasdaran ecologisti nostalgici del mito del buon selvaggio e dell'intimità bucolica: lo sarebbero per esempio anche tutti quei pediatri che operano nel nostro territorio e che con fare socialmente responsabile, si rendono benemeriti nel consigliare ai genitori l'uso dell'acqua dei rubinetti per i loro figli, compresi i neonati. Stupirebbe e stonerebbe il contrario.
E stupisce e stona che un Comune si metta a fare questo contrario, proprio per queste motivazioni e per quelle espresse dal consigliere Diso.
Il Comune di Gualdo deve invece muoversi affinchè l'acqua torni completamente pubblica e deve promuovere quella che viene dagli acquedotti, non certo quella che si acquista negli scaffali dei supermercati, sia per ragioni di natura ambientale, sia per ragioni di natura più prettamente economica e sociale, se vuole veramente partecipare delle difficoltà delle famiglie e se vuole svolgere una funzione effettivamente ed efficacemente educativa sul tema. Il messaggio in questo senso deve essere chiaro ed inequivocabile: l'acqua deve tornare pubblica perchè è un bene comune non mercificabile, l'acqua del rubinetto è buona ed è un bene che la si utilizzi responsabilmente. Un Ente pubblico deve educare a questo, non farsi promoter e sponsor più o meno indiretto in uno spot ingannevole per l'acqua in bottiglia.
Questa Giunta deve dunque ritirare il patrocinio dall'iniziativa: essa può senz'altro lavorare ad altre opportunità per promuovere la nostra Città ed i suoi storici legami con l'acqua, anche attraverso progetti che vedano protagonista il Polo Museale. La storia del nostro territorio offre a questo fine una varietà pressochè infinita di spunti per poter sviluppare idee e progetti in grado di esaltare Gualdo come Città dell'Acqua e per poter costruire su questo un'offerta culturale e turistica degna di questo nome: i toponimi più caratteristici ricordano nella stessa etimologia dei luoghi il profondo legame del nostro territorio e della nostra storia con l'acqua; Arone, Rosciola, Flea, Valle del Fonno, Mutali, Fergia, Afro, Rasina, Nagiello, Rigali, Feo eccetera...
Come si vede, abbiamo a disposizione un patrimonio infinito di conoscenze e di radici per promuovere progetti, studi e concorsi scolastici sulla natura, la storia, l'antropologia, la cultura, il folklore e la società di una comunità nata e sviluppatasi grazie all'acqua. Da Rocchetta ci si devono aspettare ben altre ricadute e ben altri contributi alla crescita economica della Città ed alla tutela del suo patrimonio ambientale.
E sempre per poter promuovere l'immagine di Gualdo come Città dell'Acqua, sarebbe per esempio molto più appropriato aderire ufficialmente alla rete dei Comuni per i Beni Comuni, nata così recentemente a Napoli e per la quale avevamo richiesto ed ottenuto delle adesioni individuali proprio da due membri della Giunta Morroni, Vitali e Gramaccia. Noi non abbiamo cambiato idea a distanza di così poco tempo. E loro? Non lo crediamo ma lo verificheremo presto, quando tra breve porteremo in Consiglio comunale la proposta per l'adesione ufficiale al manifesto varato dagli amministratori per i beni comuni dopo il confronto e le riflessioni succedutesi nel corso della splendida giornata partenopea, con lo scopo di impegnare l’Amministrazione comunale della nostra Città ad adoperarsi effettivamente e concretamente per la realizzazione degli obiettivi delineati in quel documento costituente.
Le tante parole che la politica nella nostra Città ha riservato all'acqua continuano ad essere smentite dai fatti e ad infrangersi contro una realtà che stenta ad essere adeguatamente affrontata dalle sue classi dirigenti. E questo vale anche per il PD che sulla questione è intervenuto ancora una volta per farne una polemica fine a se stessa, senza prendere alcuna posizione chiara e netta sul merito. Sul tema dell'acqua e dei beni comuni, sia il pensiero della Giunta delle destre che governa da tre anni la nostra Città sia quello di chi ambisce a prenderne il posto ci sembra dunque non solo liquido, ma pressochè evanescente, ridotto com'è allo stato di vapore. In entrambi i casi, non ci sembra che sia il pensiero prevalente che la stragrande maggioranza dei cittadini gualdesi ha espresso nel referendum del giugno scorso e che dalla politica pretende non i litigi fini a stessi o il fumo negli occhi ma comportamenti coerenti rispetto alle parole, a partire dall'acqua.
Ognuno dica come la pensa una volta per tutte ed agisca di conseguenza. Solo così Gualdo, le sue Istituzioni, la sua politica e la sua società civile potranno riappacificarsi su questo annoso tema, in una cornice di una corretta ed intellegibile battaglia delle idee che se non potrà ottenere risultati concreti nell'immediato, avrà almeno il merito di depurare le coscienze, dare più forza all'impegno per una civiltà dei beni comuni e svelare ogni finzione meramente propagandistica.
Per la sinistra per Gualdo
Gianluca Graciolini




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