di Armando Allegretti

PERUGIA - La Marcegaglia dice che Confindustria non vuole abolire l'articolo 18, che “per i casi discriminatori deve esserci il reintegro”. Dice anche che Confindustria vorrebbe “poter licenziare le persone che non fanno bene il loro mestiere”.

Fino a dire di volere un “sindacato che non protegga gli assenteisti cronici, i ladri e chi non lavora”. Così Emma Marcegaglia va all'attacco sull'articolo 18, e ai sindacati, specialmente alla Cgil, viene la pelle d'oca a sentirla parlare così.

“Un affondo, quello della Marcegaglia che dimostra che non c’è mai fine, un attacco all’articolo 18 che dimostra che così come la Fiat e Pomigliano, si vuole estendere il modello Marchionne a tutta Italia”. Così Vasco Cajarelli, della Cgil, ad Umbrialeft commenta il colpo di reni di Emma Marcegaglia che punta il dito contro i sindacati e li accusa di difendere fannulloni e assenteisti.

Ad alimentare la discussione nella delicata giornata di ieri ci pensa anche il ministro del Lavoro Elsa Fornero che avverte il Pd: avanti con la riforma del lavoro anche senza intesa. Se l'esito della trattativa non sarà buono il Parlamento si assumerà la responsabilità di dire se appoggia o meno il Governo. Il segretario nazionale del PD Pier Luigi Bersani replica: “Il Pd appoggerà una buona riforma”.
“Fornero che fa a meno del PD è una dimostrazione del fatto che hanno già chiaro un disegno di tipo liberista” controbatte Cajarelli e “noi dobbiamo dire di no e continuare con la mobilitazione e con la lotta, modificare l’articolo 18 è scegliere il male minore”, conclude Cajarelli.

Il confronto, in ogni caso, riprenderà oggi pomeriggio nella sede del ministero del lavoro dopo essere passato per Palazzo Chigi. Poi i rappresentanti delle imprese dovrebbero presentare un documento sugli ammortizzatori sociali, mentre il dibattito sulla flessibilità in uscita, come annunciato, si affronterà giovedì 1 marzo.

 

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