Uil Umbria PA:"Lanciata raccolta firme per modificare legge cosidetta "Brunetta"
“Riformiamo la riforma”. È questo lo slogan dell’iniziativa, lanciata dalla segreteria nazionale di Uil Pa (pubblica amministrazione), e accolta dalla sezione umbra, per richiedere una definitiva riforma del settore. Nel mirino della proposta di modifica legislativa di iniziativa popolare, ci sono i decreti 165 del 30 marzo 2001 e 150 del 27 ottobre 2009, e la legge 15 del 4 marzo 2009, meglio conosciuta come “Riforma Brunetta”. La proposta del comparto, che comprende i dipendenti ministeriali, degli enti pubblici non economici e delle agenzie fiscali, è stata discussa lunedì 20 febbraio, in un incontro all’Hotel Giò di Perugia, nel quale il segretario regionale umbro Uil Pa, Angelo Vignocchi, e Rossana Battista e Andrea Albanese, rappresentanti della federazione camerale perugina del sindacato rispettivamente per Inps e Inail, hanno organizzato la raccolta firme necessaria alle modifiche sui testi normativi in questione.
“Questa iniziativa - ha spiegato Vignocchi – nasce per modificare alcuni testi importanti del dispositivo Brunetta e rilanciare, in maniera molto esplicita, la contrattazione a livello di tavolo negoziale per ogni singolo ufficio e posto di lavoro e, quindi, il ruolo sindacale. Siamo convinti che la partecipazione attiva dei lavoratori, attraverso le rappresentanze sindacali specifiche, sia un momento fondamentale anche per dare vita, in maniera sinergica, ad iniziative valide al buon andamento della pubblica amministrazione. In particolare, con questa proposta di modifica, vogliamo incidere sul discorso della premialità legata al giudizio della prestazione lavorativa, espresso oggi in senso unilaterale dalle dirigenze. Vorremmo, invece, che si raggiungesse un’intesa con i direttivi affinché anche il sistema di valutazione diventi partecipato”.
La proposta di modifica legislativa conta, infatti, di ripristinare il quadro normativo previgente alla riforma Brunetta, eliminando le misure “punitive” introdotte dalle varie manovre di finanza pubblica, restituendo contrattazione e partecipazione sindacale, al fine di meglio definire gli istituti che disciplinano il rapporto e l'organizzazione di lavoro dei dipendenti pubblici.
Il lancio della petizione è stata anche occasione per rinnovare gli obiettivi che saranno esplicitati con l’elezione delle rappresentanze sindacali unitarie (Rsu), previste per il 5, 6 e 7 marzo, che vedrà concorrere un totale di 53 candidati Uil Pa in 25 amministrazioni del territorio.
“Un aspetto importante per noi - ha detto Rossana Battista - è il benessere organizzativo, la condizione di ‘felicità’ nell’adempiere le funzioni professionali. La realtà dell’Inps vede 50 dipendenti nella sede regionale e 288 nella provinciale, compresa l’agenzia di Città di Castello. Oltre 300 lavoratori, di cui solo il 50 per cento è iscritto al sindacato. In questo contesto, le elezioni diventano ancora più importanti per noi lavoratori e sindacalisti”. “Giungiamo a queste elezioni - ha concluso Andrea Albanese - in un clima di sfiducia, se non altro per le ultime politiche, che hanno creato disaffezione dell’opinione pubblica verso i lavoratori del pubblico impiego. Ci prefiggiamo, anche attraverso le Rsu, prossime alle elezioni, di rafforzare lo strumento della rappresentanza nei luoghi di lavoro e fare in modo che i nostri colleghi prendano consuetudine a conoscere e utilizzare i meccanismi che da questa derivano. I nostri candidati sono, per lo più, colleghi che per la prima volta si avvicinano al sindacato e intendono dare un contributo fattivo all’attività quotidiana sul lavoro. La finalità è certamente quella di rafforzare il benessere sul posto di lavoro e garantire un servizio efficiente a vantaggio dei cittadini”.

Tuesday
21/02/12
14:28
non la leggo nemmeno, ma sentire che la UIL vuole modificare la legge brunetta è da volta stomaco, come fino a che c'era il berlusca si fotava e si sosteneva tutto e tutti senza se e senza ma, oggi diciamo che quelle porcate da loro condivise bisogna modificarle, ciarlatani andate a casa che è meglio.
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