Convegno Aur sull'occupazione: l'Umbria "amica" dei giovani
Puntare su ricerca, innovazione e cultura d'impresa in modo da valorizzare allo stesso tempo il sistema produttivo umbro. Gli interventi messi in atto a questo scopo dalla Regione, utilizzando in maniera innovativa le risorse del Fondo sociale europeo nell'ambito della programmazione 2007-2013, si dimostrano efficaci e confermano i buoni risultati della recente indagine del Centro studi Datagiovani, che pone l'Umbria ai primi posti fra le regioni "amiche" dei giovani.
PERUGIA - Creare le condizioni per aumentare l'occupazione giovanile, che risente pesantemente degli effetti della crisi, puntando su ricerca, innovazione e cultura d'impresa in modo da valorizzare allo stesso tempo il sistema produttivo umbro. Gli interventi messi in atto a questo scopo dalla Regione, utilizzando in maniera innovativa le risorse del Fondo sociale europeo nell'ambito della programmazione 2007-2013, si dimostrano efficaci e confermano i buoni risultati della recente indagine del Centro studi Datagiovani, che pone l'Umbria ai primi posti fra le regioni ''amiche'' dei giovani. E' quanto e' emerso dal convegno, oggi a Perugia, organizzato dalla Regione Umbria e dall'Agenzia Umbria ricerche.
Nel convegno - riferisce un comunicato della Regione - sono stati presentati gli esiti occupazionali di alcuni bandi regionali e azioni pilota ed illustrate le iniziative che saranno attuate nel 2012 per offrire opportunita' di lavoro e di mobilita' ai giovani residenti in Umbria, pronti a cimentarsi in un percorso di confronto e crescita con altre realta' nazionali e internazionali.
Al convegno, presieduto dal presidente dell'Aur, Claudio Carnieri, e concluso dall'intervento del direttore alla Programmazione, innovazione e competitivita' della Regione Umbria, Lucio Caporizzi, sono state anche presentate alcune testimonianze di neoimprenditori. La prima parte e' stata dedicata al rapporto di ricerca realizzato dall'Aur su incarico della Regione Umbria sui tre bandi regionali finalizzati al sostegno della ricerca, con cui sono stati finanziati assegni di ricerca, borse lavoro per percorsi formativi, l'inserimento in progetti integrati per lo sviluppo delle risorse umane di reti di imprese o di singole imprese innovative.
L'indagine ha interessato tutti i soggetti coinvolti, con l'invio di questionari ai circa 600 beneficiari (351 del bando assegni, 187 del bando ricerca e lavoro, 55 del bando reti); 273 enti pubblici o privati ospitanti; 32 soggetti attuatori (enti di formazione e imprese: 12 del bando ricerca e lavoro, 20 del bando reti).
Il beneficiario tipo ha 32 anni e mezzo, e' donna, ha origini umbre, possiede un diploma di laurea in materie scientifiche (piu' del 70%), conseguito in media a 27 anni. La ricerca che ha condotto ha riguardato principalmente temi legati all'ambiente, all'energia e alle biotecnologie, alla biologia, alla chimica e alla medicina. Solo il 6 per cento non ha portato a conclusione il percorso di ricerca; di questi, l'83 per cento nel frattempo aveva infatti trovato un nuovo lavoro.
La quasi totalita' dei beneficiari valuta positivamente l'esperienza realizzata, dato sostanzialmente in linea con il giudizio dei soggetti ospitanti. Le strutture che si sono rese disponibili ad accogliere i beneficiari degli interventi finanziati operano, nell'85% dei casi, nel settore privato e sono principalmente in provincia di Perugia. Nel settore pubblico l'attivita' di ricerca viene svolta con regolarita', per piu' dei due terzi dei soggetti ospitanti, mentre, dato che fa sicuramente riflettere, il 22,8 per cento di strutture private dichiara di non svolgere affatto attivita' di ricerca.
Le figure professionali maggiormente richieste per le attivita' di ricerca sono nel 33% dei casi ingegneri ed architetti, seguiti da informatici, programmatori ed esperti web. Quanto agli esiti occupazionali, il 65,6% dei soggetti coinvolti dagli interventi finanziati risulta occupato a 6 mesi dalla data di conclusione del progetto di ricerca, con un'eta' media che si attesta a 33 anni per le donne e 32 per gli uomini. Nel 50% dei casi hanno trovato lavoro nella stessa struttura che li ha ospitati nel percorso di ricerca. Il 58% degli occupati afferma che l'aver svolto il progetto di ricerca ha inciso positivamente sulla propria assunzione.
Tra le tipologie contrattuali, a prevalere sono i contratti a progetto e gli assegni di ricerca/borse di studio, in particolate nel settore pubblico. In ogni caso le assunzioni a tempo indeterminato raggiungono il 14 per cento. Coloro che ottengono un contratto subordinato a tempo indeterminato hanno l'eta' media piu' elevata (34 anni), segno dell'evidente difficolta' di entrare stabilmente nel mondo del lavoro.
Positivi sono anche i risultati di due innovative azioni pilota realizzate dall'Aur. La prima, per sostenere la mobilita' europea di portatori di idee imprenditoriali, ha permesso a 29 potenziali imprenditori di realizzare un'esperienza professionale di aggiornamento e approfondimento delle proprie competenze in imprese, centri di ricerca, universita' europee. Dall'esperienza di stage sono nate nove iniziative imprenditoriali o di lavoro autonomo, attivate nella seconda fase dell'azione pilota, che potranno avvalersi di incentivi fino a un massimo di 25 mila euro. Il secondo progetto, oltre a puntare sul patrimonio quale vantaggio competitivo per aumentare l'attrattivita' del territorio, mira a incentivare l'occupazione favorendo esperienze di mobilita' anche all'estero per i giovani laureati disoccupati che vogliono sviluppare idee imprenditoriali in questi campi.
Sono stati selezionati 15 dei 44 candidati iniziali, le cui idee imprenditoriali sono state ammesse a finanziamento per borse di mobilita' (1.500 euro mensili) e che dall'ottobre scorso hanno avviato stage (9 in Italia, 6 all'estero) di 6 mesi. Nel 2012 l'Aur avviera' le procedure per il riconoscimento degli incentivi (valore massimo 25 mila euro) alla creazione d'impresa o di lavoro autonomo.
Guardano all'Europa, ai progetti da svolgere in Italia e all'estero, e a una sinergia sempre piu' forte tra mondo della scuola, universita' e imprese anche le nuove azioni pilota assegnate dalla Regione Umbria all'Agenzia Umbria Ricerche e che saranno messe in atto quest'anno. ''Con il progetto Eurodyssee - ha spiegato il direttore dell'Aur, Anna Ascani - offriremo ai giovani residenti in Umbria la possibilita' di realizzare un tirocinio all'estero, in uno dei 34 Paesi dell'Assemblea delle regioni d'Europa, dove potranno acquisire un'esperienza professionale e perfezionare una lingua straniera. La stessa opportunita' sara' offerta ai tirocinanti stranieri nella nostra regione.
Il secondo bando, 'Creativity Camp', favorira' l'avvicinamento dei giovani al mondo del lavoro e dell'imprenditorialita' premiando le idee progettuali fondate sulla creativita', il talento e l'intuito dei giovani, con il coinvolgimento delle imprese e momenti di incontro con eventuali finanziatori''.
Un'altra azione pilota che sara' attivata quest'anno ''contribuira' alla cooperazione tra il mondo scolastico e il mondo imprenditoriale con esperienze pratiche di apprendimento, corsi di formazione e seminari rivolti agli studenti degli istituti superiori per la promozione dell'imprenditorialita', al termine dei quali ci sara' una competizione a livello regionale''.
All'Agenzia Umbria Ricerche e' stato affidato, inoltre, il progetto ''Brain Back'', per indagare il fenomeno migratorio della popolazione umbra e favorire il ritorno di ricercatori/lavoratori residenti all'estero con incentivi per la creazione d'impresa o la creazione di reti tra imprese umbre ed estere.
E' stato intanto pubblicato il primo dei quattro bandi del programma Persone-Azione Marie Curie denominato Cofund-I Move, cofinanziato dalla Regione Umbria, il cui scopo e' di sviluppare la mobilita' internazionale dei ricercatori in settori altamente innovativi e accelerare l'interazione tra imprese e societa' scientifica.
Il primo bando, e' stato ricordato, prevede 14 borse di studio e promuove la mobilita' in entrata e uscita tra Stati dell'Unione europea, Paesi terzi e laboratori italiani di ricerca nei settori della genomica, genetica, informatica e nanotecnologie applicate alle scienze della vita.

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