Sanità: falsa partenza. E' necessario cambiare
PERUGIA - Si è svolto ieri, 17 febbraio, l’incontro tra le organizzazioni sindacali e l’assessorato alla Sanità della Regione Umbria, assente l’assessore Tomassoni per un lieve incidente occorsogli.
Nella breve riunione, presieduta dal direttore generale dell'assessorato, Emilio Duca, sono state illustrate le recenti delibere, relative al riordino dei Dipartimenti della Prevenzione, alla Centrale Unica del 118 e all’aumento dei ticket per le visite specialistiche in itramoenia.
La CGIL e la FP CGIL Umbria hanno espresso la propria contrarietà innanzitutto sul metodo utilizzato: nessun confronto preventivo sugli atti emessi, che hanno ricadute sulla qualità della vita dei cittadini umbri e sul lavoro degli operatori della sanità. Si tratta di scelte unilaterali che non condividiamo nel metodo e neanche nel merito.
Siamo infatti contrari ad azioni sporadiche di rivisitazione del SSR, che, peraltro, riteniamo in gran parte sbagliate. Attendiamo ancora che l'assessore presenti una proposta organica di riforma, con i relativi risparmi in modo da mettere il sistema in sicurezza e garantirgli sostenibilità.
Nello specifico, siamo contrari all’aumento del 29% del ticket per le visite specialistiche: un'azione ingiustificabile, dato che si sta rifacendo in questi giorni il Patto della Salute a livello nazionale, con nuovi obiettivi e nuove misure. Un'azione esagerata nella misura, visto che la si vuole applicare sul costo complessivo della prestazione e non su una parte di esso come hanno fatto altre regioni. Questa misura, peraltro, non garantirà l’apporto di risorse auspicate al servizio pubblico, perché porta le prestazioni a costi fuori mercato. Al contrario, produrrà una diminuzione delle richieste di prestazioni dei professionisti che operano nel sistema sanitario pubblico e una loro penalizzazione a favore dei privati.
Non condividiamo poi la scelta operata nell’affrontare il nodo del servizio di 118, tralasciando di affrontare la questione del trasporto in emergenza. Anche se diciamo da anni (prima che si facessero) che di centrali operative in Umbria ne basta una. Evidenziamo dunque, l'urgenza di una rivisitazione complessiva del sistema, connotato attualmente da una parcellizzazione di enti, da precarietà, da disomogeneità di qualità e di trattamento. Un sistema, insomma, che va completamente reinternalizzato, garantendo così qualità delle prestazioni e del lavoro.
Il prossimo 31 marzo scade la convenzione tra la Asl 2 e la Croce Rossa: abbiamo già chiesto una proroga di 6 mesi, ad oggi non conosciamo quale sarà il futuro del servizio e dei lavoratori/trici che operano da anni (alcuni da più di 10 anni) nel trasporto sanitario con contratto precario.
Non condividiamo, infine e sopratutto, l’impianto e la sostanza della delibera sui dipartimenti della prevenzione, che, di fatto, produce una disintegrazione dei servizi in ambiti fondamentali per la salute dei cittadini, come ad esempio la prevenzione di incidenti nei luoghi di lavoro. Una decisione che ci riporterebbe indietro di anni, che compromette l'organizzazione, e penalizza gravemente le professionalità dei dirigenti e dei tecnici che lavorano in questo settore. Vi sono peraltro in essa vistose carenze di legittimità. E poi, perché riorganizzare questo servizio ora, se non si sa quante saranno le aziende sanitarie fra 5 mesi?
In conclusione, riteniamo che non si possa deliberare su questioni fondamentali senza tenere conto dell'opinione dei lavoratori. Non si capisce poi come dalla sera alla mattina si possa decidere la chiusura del laboratorio del servizio di citologia della Asl4, inserendolo impropriamente anche in questa delibera.
Per tali motivi abbiamo chiesto il blocco immediato dell’attuazione delle delibere. L'assessore deve aprire immediatamente un percorso condiviso e partecipato, all’interno del più ampio riassetto del sistema sanitario umbro per affrontare subito tutte le sue criticità.
Mario Bravi, segretario generale CGIL UMBRIA
Vanda Scarpelli, segretaria generale Fp-Cgil Umbria
Nicola Preiti, responsabile Cgil Medici

Saturday
18/02/12
16:44
Finalmente qualcuno si muove per far fronte al metodo "marchionne" che sta dilagando e che molti amministratori di sinistra vedono come risolutore. Alle varie e giuste osservazioni fatte io, da compagno che si è rotto di questi sistemi padronali, aggiungerei pure la necessità di rivedere, prima di mettere le mani alla attuale organizzazione, anche il progetto della politica ospedaliera messo a punto dal CUS, leggasi consorzio umbria sanità, di cui fanno parte soggetti che hanno l'interesse a progettare ospedali ed altri che hanno invece il tornaconto nel costruirli. Chissà cosa ne pensa la Presidentessa e il suo super consulente pensionato da 120 mila euro l'anno sulla riforma da fare?
Compagno Mario
Saturday
18/02/12
22:29
compagno Mario......a chi ti riferisci (super consulente) fai i nomi se li sai o taci!
Sunday
19/02/12
10:51
Grifetto caro, prendo atto della tua difesa d'ufficio. Ma che vuoi che ti dica se i nomi che vuoi sapere sono stati scritti a più riprese su tutti i quotidiani che si occupano della cronaca locale e pure pubblicati sul BUR della Regione.