PERUGIA - “Non possiamo permetterci la chiusura di un sito importante come il Cenmat di Scanzano, dove lavorano decine di persone e dove sono state investite ingenti risorse pubbliche. Le istituzioni, con il sostegno delle organizzazioni sindacali e della comunità locale, devono sollecitare Poste Italiane a riconvertire la struttura, promuovendone un utilizzo più ampio”. Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale del PD Luca Barberini, intervenendo sulla vicenda del Centro materiali di Scanzano, dopo l’annuncio di Poste Italiane dell’imminente chiusura dello stesso.

Barberini ritiene che la decisione di Poste Italiane sia “paradossale” soprattutto dopo “le rassicurazioni espresse, di recente, sul futuro dell’impianto, anche a seguito della richiesta di chiarimenti da parte delle istituzioni locali e della stessa interrogazione da me presentata alla Giunta regionale. Il Cenmat di Scanzano – aggiunge - è stato realizzato con rilevanti finanziamenti pubblici e ha le potenzialità necessarie per continuare a svolgere un ruolo strategico sul territorio, soprattutto sul fronte logistico e infrastrutturale, in sinergia con opere come la nuova statale 77, la piastra logistica e il potenziamento della linea ferroviaria Orte-Falconara. Chiuderlo significa vanificare tutti gli investimenti fatti finora e procurare un danno irreversibile all’economia locale”.

Secondo il consigliere del PD è necessario che le istituzioni umbre si facciano carico della vicenda sollecitando Poste Italiane a riconvertire il sito di Scanzano “e a dare una risposta adeguata a chi, da anni, lavora in questa struttura. Tale vicenda – conclude Barberini – è emblematica di come le grandi società nazionali, anche quelle a partecipazione statale, stiano progressivamente abbandonando l’Umbria, e su questa situazione è il caso di avviare una riflessione seria su questo fronte, prendendo le dovute misure”.
 

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