TERNI - “Il nostro Governo ha seguito con molta attenzione la vicenda, puntando a fare in modo che il passaggio di consegne dello stabilimento dalla ThyssenKrupp al futuro acquirente fosse comunque un passaggio ad un acquirente con un progetto industriale”. Così ieri pomeriggio il sottosegretario Claudio De Vincenti nella risposta all’interpellanza urgente presentata da Carlo Emanuele Trappolino e dallo stesso illustrata in aula.

“Con questa interpellanza – ha detto il deputato del PD – abbiamo voluto sollecitare nuovamente l’Esecutivo sulla cessione di Inoxum e quindi sul destino di AST ThyssenKrupp di Terni. Il fatto che l’acquirente – i finlandesi di Outokumpu – sia un gruppo industriale che può presentarsi ora come leader mondiale dell’inox in qualche modo rassicura. Però la soddisfazione non basta, soprattutto non basta a fare una politica industriale”.

“Il Sottosegretario De Vincenti – prosegue Trappolino – ha seguito sin da subito la vicenda AST ThyssenKrupp. Pur in attesa del pronunciamento dell’Antitrust europeo, il Governo ha avviato contatti con ThyssenKrupp per avere informazioni dettagliate sull'operazione e sulle sue conseguenze per lo stabilimento italiano e con Outokumpu al fine di fissare un primo incontro ufficiale per conoscerne le intenzioni”.

“L’accordo con l’azienda finlandese – spiega il parlamentare – è quindi valutato positivamente sia per quanto riguarda la tenuta dei livelli occupazionali sia per il carattere industriale dell’operazione. Se le premesse sono buone, allora il Governo Monti deve sostenere gli strumenti utili a rafforzare il percorso di crescita e di sviluppo della città. Ci sono da affrontare le questioni infrastrutturali – rispetto alle quali il Governo stabilì, siglando il Patto di territorio nel 2005, una serie di impegni ancora disattesi –, quelle relative all’energia e alla ricerca scientifica e tecnologica. E c’è da ragionare su strumenti di programmazione più adeguati alla governance del rilancio industriale di un’area di interesse nazionale ed europeo”.

“Nelle prossime settimane il Ministero dello sviluppo economico incontrerà i sindacati nazionali e territoriali interessati. Lo stesso De Vincenti, qualche settimana fa, aveva annunciato la convocazione del tavolo nazionale su Terni. L’operazione di Outokumpu ha certamente mutato lo scenario e tuttavia questa convocazione, una volta acquisite le informazioni di dettaglio e di prospettiva va comunque messa rapidamente in agenda”.“La partita dell’assetto industriale di Terni – conclude Trappolino – non è affatto chiusa perché dopo le premesse, vanno realizzate le condizioni di contesto adeguate ad affrontare le sfide globali e al mantenimento di una presenza della manifattura di qualità. Perché la crescita si fa certamente con le liberalizzazioni (come ha detto Monti) ma ancor di più con chiare scelte di politica industriale”.

 

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