I furbetti della neve, frutta e verdura aumentati più 200%
PERUGIA - Dopo l'emergenza neve, scatta l'allarme prezzi in tutta Italia. Lo denuncia il Codacons, che ha riscontrato forti rincari dei listini in negozi e supermercati di tutta Italia, ricevendo numerose segnalazioni da parte dei cittadini. «Da un parte gli scaffali appaiono semivuoti in moltissimi esercizi commerciali - spiega il presidente Carlo Rienzi - dall'altro si è registrato un elevato incremento dei prezzi per i prodotti ancora disponibili.
Il fenomeno riguarda i generi alimentari, in particolare l'ortofrutta, la carne e il pesce, per i quali le difficoltà di approvvigionamento legate al maltempo e ai disagi stradali hanno prodotto rincari assurdi che in alcuni casi arrivano al +200%, specie per frutta e verdura».
DANNI ALL’AGRICOLTURA
«Si tratta di una situazione inaccettabile - afferma Rienzi - la merce scarseggia e su quella ancora in vendita c'è chi specula sulla pelle dei consumatori! La Guardia di Finanza deve effettuare subito controlli nei negozi e nei supermercati, sanzionando chi ha rialzato ingiustificatamente i listini. Invitiamo i cittadini ad acquistare solo il minimo indispensabile per evitare di arricchire la tasche dei furbetti della neve».
Ma il maltempo ha messo in ginocchio anche l'agroalimentare italiano. È l'allarme lanciato dalla Confederazione italiana agricoltori (Cia), secondo la quale i danni sono gravissimi: 100 milioni di euro. «Praticamente paralizzato - spiegano gli agricoltori - il trasporto di latte, frutta, ortaggi e carne. Stravolta l'agricoltura. Gelo e neve han- no devastato i campi coltivati (soprattutto ortaggi), distrutto serre e strutture aziendali.
Centinaia le imprese agricole ancora isolate e in molte zone di campagna manca l'energia elettrica. A forte rischio tantissimi allevamenti bovini, suini, ovini e avicoli. A causa dell'impercorribilità delle strade rurali è, infatti, impossibile l'approvvigionamento di mangime e foraggio. La Cia ha chiesto lo stato di calamità per i centri agricoli colpiti.
«In questo modo - avverte la Cia - oltre alla perdita di interi raccolti orticoli in campo aperto, sono andate distrutte tonnellate di prodotti deperibili che non è stato possibile trasportare. Tante le piante di frutta, ma anche olivi e viti, che hanno ceduto per il peso della neve. Non solo. La mancanza di energia elettrica ha spento le celle frigo rifere delle aziende agricole, dove vengono conservati gli alimenti deperibili, e a bloccato, addirittura, la mungitura degli animali e i meccanismi di funzionamento per distribuire il mangime nelle stalle.
Il gelo polare - sottolinea ancora la Cia - ha fatto, inoltre, impennare i
consumi di gasolio agricolo per il riscaldamento delle serre e delle strutture aziendali. Un ulteriore elemento negativo che si aggiunge alla difficile situazione che stanno attraversando gli agricoltori italia ni alle prese con costi produttivi sempre più onerosi».
Molti mercati rionali sono chiusi per il gelo. Calo dei consumi tra il30eil60percentoneibarenei ristoranti. Secondo Confcommercio il calo dal 30 al 60% delle presenze nei pubblici esercizi (bar, ristoranti e discoteche) a seconda dell'intensità del maltempo, delle aree geografiche e delle tipologie di esercizio.
Più colpiti ristoranti e discoteche, meno i bar. Nei mercati alimentari l'andamento è a marcia ridotta e i prodotti esposti sono a rischio congelamento. Nelle città del Nord e del centro Italia, come a Torino, a Bologna, a Firenze l'apertura dei banchi era all'incirca del 30% per le difficoltà di circolazione dei Tir sulle strade.




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