di Gian Filippo Della Croce

PERUGIA - Monti è veramente un premier “completo”, si occupa dei suoi governati in tutto e per tutto, anche del loro umore, tanto è vero che negli ultimi giorni si sta preoccupando del “tono” dei giovani, eh sì, perché fin dall’inizio del suo mandato ha dichiarato di volersene occupare, anzi ha dichiarato pure che per lui costituiscono una priorità, dunque perché farli annoiare, magari proponendo loro un impiego a tempo indeterminato? Monti finalmente ha scoperto le carte, non è quel serioso professore un po’ grigio che appariva all’inizio ma si sta sempre più rivelando anche un uomo di spirito, tanto che ha sentito il bisogno appunto, rivolgendosi ai giovani di invitarli ad essere più allegri e meno monotoni.

Quindi via quei musi lunghi da occupati a tempo pieno nello stesso posto di lavoro e largo all’allegria della precarietà! Il premier sostiene infatti che il posto fisso annoia, intristisce, meglio, molto meglio l’ansia della precarietà, la ricerca spasmodica e molto spesso inutile di un lavoro all’altezza della propria competenza e dei propri bisogni, insomma la condizione in cui si trovano la maggioranza dei nostri giovani è quella ottimale, la precarietà è allegria.Quindi coloro che in questo momento stanno soffrendo la monotonia del posto fisso non debbono far altro che comportarsi come gli altri loro coetanei, cioè diventare precari, così saranno sicuramente più allegri: Partendo da questo assunto dovremmo quindi considerare l’Italia in fondo in fondo un paese allegro, data la grande consistenza di lavoro precario che rappresenta tra l’altro, come abbiamo già detto la salvezza dalla monotonia di cui soffrono coloro che sfortunatamente si trovano oggi fra le mani un posto fisso. Ma chi gliele fa dire queste cose al premier?

Chi sono i suoi consiglieri mediatici? Probabilmente il delirio di quasi onnipotenza dimostrato nei giorni scorsi dopo gli incontri a livello europeo da cui, stando a sentire la sua versione, sarebbe uscito trionfatore, gli ha preso la mano tanto da non fargli ascoltare probabilmente gli inviti alla prudenza, virtù che all’inizio del suo mandato appariva prevalente e che adesso diventa sempre più labile stando le sempre più numerose “uscite” del premier , spesso inopportune. Questo suo mutamento lo si nota anche dalle apparizioni in televisione, mezzo dal quale, sempre all’inizio del mandato, aveva dichiarato di voler stare il più lontano possibile, marcando in questo modo la differenza con il suo predecessore afflitto da overdose mediatica, cosi’ scivola anche in parlamento sul voto sulla responsabilità civile dei magistrati, facendosi impiombare dai franchi tiratori. Sì il suo aplomb da “uomo della provvidenza” sta cominciando a presentare più di una crepa e francamente l’invito ad essere precari per essere allegri e magari anche felici rivolto ai nostri giovani è veramente insultante ed è bene che il professore se ne renda conto e magari chieda anche scusa per dimostrare la sua “diversità”, se c’è davvero. Nel frattempo: allegria!

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