"Lo sport come lo vogliamo noi": giovani protagonisti di Oltre la Meta
TERNI - E' tempo di tirare le prime somme per l'evento "Oltre la meta" promosso dal Terni Rugby e Ka Mate Ka Ora a Palazzo Primavera nell'ultima settimana di gennaio. Un grande successo, sia di partecipazione che per la modalità innovativa di confronto e dibattito. Una tavola rotonda a cui hanno preso parte medici, psicologi, insegnanti, tecnici dello sport, associazioni, istituzioni e naturalmente gli stessi ragazzi.
"Diverse realtà sono venute in contatto - spiega Marta Corazzi, tecnico del settore mini rugby del Terni Rugby e una delle responsabili del progetto Ka Mate Ka Ora - la finalità è la creazione di un network, di una rete di persone ed enti accomunati dallo stesso scopo". Lo scopo, naturalmente, è l'utilizzo a livello sociale dello sport. Dare quindi linee guida generali che possano aiutare chi, attraverso la disciplina sportiva, si addentra nel piano della formazione giovanile. "Salvare un bambino dal diabete, o dalla scoliosi, come da problemi psicologici di varia natura piuttosto che da situazioni familiari e di vita delicate può sembrare banale, ma a volte è proprio lo sport a facilitare tutto questo". I lavori della tavola rotonda di palazzo Primavera verranno portati a sintesi con lo scopo di creare una carta etica fruibile da società, associazioni, cooperative e "tutti quelli che usano lo sport come strumento sociale".
Se il mondo dei grandi ha bisogno di tavole rotonde e carte etiche per capire su che binario muoversi, i ragazzi molto spesso sembrano avere le idee subito piuttosto chiare. Parte del convengo era proprio finalizzata a chiedere agli adolescenti quale fosse il loro modello ideale di allenatore e società sportiva. "Vogliamo allenatori che fanno giocare chi si allena di più e non solo chi è più forte e garantisce quindi la vittoria". E ancora: "Non vogliamo che i genitori insultino gli arbitri o si mostrino troppo tifosi". Riguardo alle società dicono "ci diano innanzitutto uno struttura dove giocare". Ovviamente non può mancare il richiamo alle istituzioni: "Il Comune dovrebbe darci oratori, parchi pubblici e campi dove giocare".

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