Rifondazione comunista di Perugia sostiene con convinzione la mobilitazione dei lavoratori della ICR di Olmo contro l'improvvisa decisione dell'azienda di chiudere lo stabilimento. Un atto pesante che è arrivato senza confronto con il sindacato e la Rsu. L'attività produttiva di Perugia infatti non ha mai avuto difficoltà e ha sempre svolto in maniera efficiente il proprio lavoro.
In altri termini siamo di fronte ad un'altra chiusura che si inserisce in un contesto in cui la crisi, che pure è pesante e strutturale, viene utilizzata per delocalizzare e speculare sulla pelle dei lavoratori. In effetti dopo la vicenda della Faber di Fossato di Vico, vista l'inconsistenza delle Istituzioni, il rischio è che l'arroganza delle aziende si moltiplichi.
Questa ennesima crisi ci parla dunque ancora una volta della necessità che le Istituzioni, a partire dalla Regione dell'Umbria, pongano al centro della loro azione amministrativa un nuovo intervento pubblico per evitare la desertificazione manifatturiera e l'allargamento della disoccupazione.
In questo senso dichiariamo il nostro sostegno ai lavoratori, alla Rsu e al sindacato della ICR di Olmo e il nostro impegno attraverso le rappresentanze istituzionali per il mantenimento del sito produttivo. Appoggiamo inoltre ogni iniziativa di lotta che verrà intrapresa. Il saccheggio delle nostre professionalità e delle nostre aziende savrificate sull'altare del profitto di pochi non è più tollerabile.

Enrico Flamini
Segretario Provinciale Prc-FdS Perugia

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